ABBIATEGRASSO – Classe 1955, Silvia è un’artista poliedrica: ha seguito innumerevoli di corsi, seminari, scuole dal restauro dei mobili, passando per le tecniche su ceramica, fino al più classico olio su tela, sua passione dalla terza media. Ha sperimentato davvero di tutto, dalla concretezza dell’arte con l’assemblage fino all’idea più contemporanea di arte con l’astrattismo e il concettualismo. La sua mostra personale intitolata “Declinazioni” rispecchia in pieno quella che è la vita artistica di Silvia che declina l’arte in tutte le sue forme e con numerose tecniche, con lei scopriamo l’importanza dell’arte giapponese, del dripping ma soprattutto scopriamo come i dettagli fanno davvero la differenza, grazie alle sue composizioni fatte con i gusci d’uovo dove ogni minuscolo pezzo doveva inserirsi perfettamente nei contorni di filo di rame. Le due installazioni presenti nella personale sono un misto tra la cultura pop mediatica declinata, come piace a lei, in totem. “Se gli antichi utilizzavano i totem per dedicarli agli dei, ora il nuovo dio è la televisione, i mass media” ed ecco che troviamo una struttura portante rivestita di telecomandi di ogni genere. E poi ancora l’opera “Simposio” dove dei manichini e delle grucce vuote auspicano ad un dialogo tra uomini senza il peso delle maschere ma nella nudità pura di un rapporto umano sincero. Una ventata d’aria fresca quella che Silvia ha portato all’associazione Amici dell’Arte che ora, in questa nuova veste, possono davvero fare la differenza. I.S.
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