ABBIATEGRASSO – L’incontro con l’ingegnere del CERN Claudio Bortolin, tenutosi all’I.I.S. Alessandrini il 17 dicembre, ha proposto vari spunti di interesse, sicuramente meritevoli di essere ripercorsi. L’Ing. Bortolin apre la sua trattazione astronomica partendo dalle radici di questa disciplina, in particolare dalla nascita dell’astronomia moderna con Galileo Galilei, padre riconosciuto della scienza come la concepiamo oggi. Egli osserva le lune di Giove e da quel momento trae conclusioni che rivoluzionano le certezze che si erano formate nel tempo, a partire dal VI secolo a.C. con Talete. Poi il riferimento storico fa un grande balzo in avanti fino al secolo scorso, con Albert Einstein e la scuola di Enrico Fermi, soffermandosi sulla figura di Edoardo Amaldi, fisico italiano che ha contribuito alla nascita dell’organizzazione protagonista dell’intervento, il CERN. Si tratta di un consorzio di 23 nazioni che collaborano, sia in sede, quindi a Ginevra, sia attraverso i cosiddetti “users”, cioè scienziati e ricercatori che lavorano sugli esperimenti dalle proprie università e dai propri laboratori. La grandezza del progetto scientifico del CERN è anche ravvisabile tramite l’area totale impiegata, pari a una circonferenza di 27 chilometri. La zona è divisa in siti che comprendono la sede generale, gli uffici, i musei e tutti gli esperimenti, cioè i complessi di strutture e macchinari impiegati per una singola ricerca. Tra queste strutture spiccano per fascino e importanza scientifica i celebri acceleratori di particelle, macchinario realizzato per la prima volta nel 1931 e che nel corso dei decenni ha svolto un ruolo decisivo nell’ampliamento della nostra conoscenza riguardo la composizione dell’universo. Solo tramite l’LHC (Large Hadron Collider) del CERN, dal 2009 ad oggi, sono stati scoperti oltre 60 nuovi tipi di particelle, incluso il Bosone di Higgs. Conosciuto anche con l’epiteto poco scientifico “La particella di Dio”, è ciò che conferisce una massa a tutte le altre particelle e quindi, semplificando molto, dà ad esse l’esistenza in quanto oggetti materiali.ICCoCo La storia professionale dell’ Ing. Bortolin è in qualche modo legata proprio al Bosone di Higgs. La sua esistenza fu teorizzata nel 1964 e ne fu rilevata la presenza nel 2012, proprio a Ginevra. L’ospite dell’incontro all’epoca lavorava già per il CERN e ha raccontato questa vicenda tramite un divertente aneddoto vissuto in prima persona. L’esperienza personale dell’ingegnere funge da esempio pratico per tutti gli studenti presenti all’incontro e non solo: alla fine del dottorato ha visitato l’organizzazione come summer student, passando i mesi estivi studiando e lavorando, facendo esperienza nel settore, imparando dai migliori e infine, essendosi fatto notare, rimanendo lì. Questo progetto accoglie ogni anno 400 studenti o neo laureati, applicando, con uno sguardo al futuro, quella filosofia che vede i giovani al centro degli orizzonti e dei progetti d’innovazione scientifica. Alessandro Gastaldi
Nessun commento