CISLIANO – A neanche una settimana dalla posa delle nuove piante in piazza San Giovanni a Cisliano, dei vandali nella notte fra martedì e mercoledì scorso, le hanno estirpate e spezzate per dispetto. Cisliano, purtroppo, come altri comuni dell’hinterland milanese, non è nuova ad atti di vandalismo nei confronti dei beni pubblici, quali piante, panchine, cestini e tutte le altre attrezzature messe a disposizione della cittadinanza da parte delle amministrazioni comunali. In questo caso, sono bastati pochissimi giorni e i soliti incivili hanno colpito, in barba all’educazione, al senso civico e forse pure alle norme anti Covid-19. Le nuove piante fanno parte del più grande progetto di abbellimento e restyling della piazza cittadina che è tutt’ora in fase di completamento. Pertanto, il danno volontariamente procurato ai nuovi innesti floreali ha subito lasciato nello sgomento l’intera cittadinanza, che sulla pagina Facebook “Sei di Cisliano se…” ha prontamente preso le distanze da quanto successo, affermando tutta la sua indignazione e amarezza per l’accaduto. Alla rabbia dei cittadini è seguita quella di tutta l’Amministrazione comunale che nelle figure del sindaco Luca Durè e dell’assessore Andrea Sangiacomo ha dichiarato di essere incredula per l’accaduto e stanca per la presenza di questi continui gesti di maleducazione gratuita. Il sindaco ha inoltre ricordato che il danno non è solo rivolto nei confronti dell’intera giunta ma anche verso la cittadinanza, in quanto i soldi utilizzati per piantare il verde deriva interamente dalle tasse comunali che i cittadini pagano ogni anno; quindi, un bene di tutta la collettività. L’assessore Sangiacomo ha voluto precisare che non è possibile per motivi di privacy diffondere informazioni e video ma ha tenuto a precisare che le telecamere hanno sempre dato un enorme contributo per contenere e far diminuire tutti gli atti vandalici accaduti sul territorio comunale. Al gesto inaccettabile è subito seguita la nuova piantumazione, auspicando che gesti come questo non si ripetano una seconda volta. Giacomo Menescardi
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