ABBIATEGRASSO – Finalmente una schiarita che alimenta la speranza di farcela a superare la pandemia che ha provocato tante vittime e che ha messo in ginocchio l’economia. Il governo alla fine ha ceduto alle richieste delle Regioni e Conte ha firmato, poche ore prima del fatidico lunedì 18 che segna la fine del lockdown, l’ennesimo DPCM che contiene le linee guida. Le disposizioni sono il risultato di un lungo braccio di ferro e del compromesso raggiunto, non senza mal di pancia da entrambe le parti, tra il governo che chiedeva più prudenza e di rinviare e le Regioni, in particolare Veneto e Calabria con zero contagi, che chiedevano l’immediata riapertura. Il risultato è che da lunedì 18 sono permessi gli spostamenti, liberi anche da autocertificazione, nella regione in cui si risiede, le visite agli amici, l’accesso a bar, ristoranti, alberghi, parrucchieri, negozi di ogni tipo, mercati, funzioni religiose. Per ciascun settore sono previste precise norme cui attenersi. E’ rimandata invece al 25 maggio la riapertura di palestre, piscine e centri sportivi. Dal 3 giugno, se tutto andrà bene, ci si potrà spostare da una regione all’altra e sarà possibile viaggiare nei Paesi europei anche in aereo e in nave. Ultimi a riaprire saranno cinema e teatri, da metà giugno saranno a disposizione anche i centri estivi per i bambini. La lontananza di almeno un metro l’uno dall’altro e l’uso della mascherina rimangono i caposaldo a cui attenersi doverosamente per non contagiare e non contagiarsi e per non incorrere in sanzioni. Questo anche se le mascherine continuano a essere difficili da reperire, molti ormai ricorrono a mascherine in tessuto fai da te, pressoché introvabili anche i guanti monouso che, secondo il parere di diversi sanitari, sono importantissimi per evitare di contrarre il virus toccando superfici dove si potrebbe facilmente depositare. I gel igienizzanti per lavarsi le mani sono previsti all’interno di ogni luogo aperto al pubblico. Gli assembramenti continuano a essere vietati, sia all’aperto come nei parchi che nei luoghi chiusi come le chiese. Per consentire il distanziamento sociale è previsto l’accesso contingentato nei supermercati e nei negozi ma anche in ufficio e in azienda dove, prima di entrare, occorre controllare la temperatura, se supera i 37,5° l’ingresso sarà vietato. Le riunioni si tengono a distanza via web o in spazi ampi e con una partecipazione molto ridotta. I parrucchieri riaprono ma si accede solo su prenotazione così come al ristorante. In tanti dal 18 possono quindi tornare al lavoro, consapevoli che la ripresa è comunque un’ incognita e che non sarà uguale per tutti. Quasi tutti i settori sono in sofferenza, le casse delle imprese sono vuote ma anche i portafogli individuali. In troppo pochi ancora, hanno potuto beneficiare di cassa integrazione e di fondi stanziati dal governo. E.G.
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