ROBECCO S/N – Il 26 febbraio scorso, il Comitato cittadino ‘Robecco Sicura’ ha depositato in Comune, Protocollo n.2193, alcune richieste al Sindaco, per cui attende risposta scritta, dichiarandosi “stanco della annosa situazione di stallo, consapevole che la soluzione dell’intenso traffico di attraversamento non è più ulteriormente rinviabile”. Le richieste sono le seguenti: “1)Verifica tecnico-formale dello stato fisico del ponte carrabile S.S. 526 sul Naviglio (sia per sicurezza, staticità, requisiti dimensionali) a seguito il mutato e intensificato traffico veicolare per numero e qualità autoveicoli). Tale stato deve essere confermato da verbali ufficiali rilasciati dagli enti pubblici deputati e preposti, in assenza dei quali si deve immediatamente procedere, con ordinanza sindacale, alla totale inibizione del traffico sullo stesso ponte. Contestualmente, fatto salvo per i soli residenti ed emergenze tutelate, tutte le strade secondarie, in attraversamento, dovranno reindirizzare il traffico su strade extra pertinenza comunale sino a quando, esperite tutte le verifiche, il ponte risponderà ai requisiti richiesti. 2) Segnalare alla Corte dei Conti il non manifestamente infondato procurato danno erariale provocato da tutte quelle cariche ‘pubbliche’ che con la loro azione dilatoria impediscono di fatto la realizzazione di un ‘progetto definitivo’ già a mani del Ministero delle Infrastrutture (corredato delle mitigazioni tecniche già concordate e variazioni esecutive in ossequio agli atti amministrativi già esperiti). Pari segnalazione circostanziata andrà formulata anche ad ANAC per la presenza di Enti coinvolti attualmente inquisiti. 3) Che non vi siano atteggiamenti di riguardo, sia nei passi formali che sostanziali, nei confronti del dissenso della frazione di Castellazzo de’ Barzi in quanto l’Amministrazione Comunale è impegnata a risolvere il problema del traffico, considerando le priorità ed esigenze, dell’intero Comune di Robecco sul Naviglio. 4) Se dovessero emergere responsabilità omissive, presenti e/o passate, di atti d’ufficio da parte di cariche pubbliche preposte, sarà inevitabile, da parte del Sindaco di Robecco sul Naviglio, la messa in mora di responsabilità con formale denuncia all’Autorità Giudiziaria”. I robecchesi, preso atto delle diverse posizioni e interpretazioni diffuse dai rappresentanti istituzionali, sindaci, Parco del Ticino, Città Metropolitana, Anas, Regione Lombardia dopo gli incontri al Ministero, lamentano lo spreco di soldi pubblici in continue riprogettazioni di un’opera da tutti ritenuta necessaria, prevista e finanziata da una Legge Obiettivo ma, come si evince da una riflessione del Comitato, ora “chi è preposto non intende prendere una posizione chiara e definitivamente operativa. La prova della confusione e scarsa attendibilità istituzionale e della incapacità politica generale e con particolare riguardo a quella locale, di qualsiasi colore sia, sta nello sfinente percorso amministrativo di quest’opera in cui sono stati fatti negli ultimi anni importanti passi formali (D.G. Regione Lombardia, Pareri, Progetti ecc… ) disattesi e smentiti ad ogni avvicendamento elettivo da ‘personalismi’ di posizione e di ruolo che, non riconoscendo e non considerando quanto fatto dai loro predecessori, anche se in carica nello stesso ente, mettendo a rischio gli stanziamenti di fondi, vincolati per la realizzazione della strada compreso il tratto che risolverebbe il problema improcrastinabile di Robecco”. Comportamenti che il cittadino comune non comprende e quindi continua a chiedersi dove stia la logica e la legittimità. Domande che inducono i robecchesi a porsi la domanda “cui prodest”, a chi giova , una locuzione latina per domandarsi chi sia l’effettivo beneficiario di una determinata azione. Il Comitato si chiede quindi a chi è giovato non risolvere il problema fino ad ora, perché e a beneficio di chi è stato proposto un tracciato più lungo e più costoso? Perché il Parco Del Ticino propone una soluzione che stravolge un tratto “vergine” in cui l’ecosistema andrebbe invece tutelato? Domande che attendono risposte e che partono sempre dalla stessa domanda: “Quali sono i reali interessi?” Il Comitato Robecco Sicura garantisce di “presidiare in tempo reale l’evoluzione dell’operato di tutte le parti in causa, non concedendo ulteriori alibi e scusanti di sorta, assicurando che, in caso contrario, il problema e il disagio dei 17.000 veicoli in attraversamento quotidiano in centro paese, non resterà soltanto dei robecchesi ma lo diventerà anche per altre realtà territoriali limitrofe e delle istituzioni di riferimento”. Una “promessa”che i robecchesi intendono mantenere, sono pronti a tutto per una strada alternativa. E.G.