ABBIATEGRASSO – Da diversi giorni girava su Whatsapp una foto del sindaco Nai sul palco dell’hotel Marriott di Milano, tra i principali sostenitori della campagna elettorale dell’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera di Forza Italia, considerato il principale responsabile tra i politici, della chiusura notturna del Pronto Soccorso e del depotenziamento dell’ospedale Cantù. Ma oltre alla semplice foto che li ritrae insieme, ne ‘gira’ un’altra in cui è stato inserito un fumetto in cui l’ass. Gallera dice, rivolto a Nai:”… e un saluto particolare a Cesare Nai che, con la sua presenza, ha voluto così ringraziarmi per aver chiuso il pronto soccorso notturno all’ospedale di Abbiategrasso”. La notizia è già stata riportata da altri e il commento del sindaco Nai ha fatto ancora più infuriare diversi concittadini che esprimono delusione e disappunto. “Visto che Nai dice di conoscere l’ass. Gallera da tempo e visto che si considera suo amico, ci saremmo aspettati che più di tutti, con forza, a nome degli abbiatensi e dei suoi colleghi sindaci che tanto si stanno battendo, lo sollecitasse in ogni modo a riaprire senza tentennamenti e scuse, il P.S. 24 ore. Sembra invece Ponzio Pilato, una delusione per me che l’ho votato vederlo all’hotel 4 stelle, vicino a Gallera a sostenerlo…”. Ricordiamo ai lettori che i commenti che possono risultare offensivi non vengono riportati ma semmai ‘riassunti’ e che la delusione si può esprimere anche con un linguaggio civile. “Nai dovrebbe difendere l’ospedale Cantù che ha 135 anni e ha svolto un ruolo importantissimo per tutto il territorio, compreso il magentino, poi il Fornaroli che ha poco più di 40 anni, grazie a politici di quella zona, è stato sempre più privilegiato a scapito del Cantù di Abbiategrasso…” e anche “il sindaco Nai invece di fare campagna elettorale per Gallera dovrebbe presentarsi davanti a lui con il cartello: Ridacci il nostro ospedale”. La domanda più ricorrente è : “Il sindaco Nai ha detto di difendere l’ospedale invece è d’accordo con Gallera?” Gli sfoghi sono davvero tanti, comprensibili e condivisibili da chi per sua sfortuna ‘scopre’, per un’emergenza sua o di un familiare, cosa vuol dire non avere più il P.S. di Abbiategrasso aperto di notte e doversi recare per forza a Magenta con attese lunghissime e altri disagi o essere trasportati dal 118 in ospedali anche più lontani da cui non è facile poi tornare a casa, anche sborsando quattrini per il trasporto che, come diversi anziani ci hanno confidato, non sempre si hanno a disposizione. Appelli a cui non si può restare indifferenti. E.G.
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