ABBIATEGRASSO – Sabato 1 settembre Abbiategrasso ha festeggiato la sua Patrona Santa Rosa
da Lima, con una Messa nel pomeriggio presso la Basilica di Santa Maria Nuova. Insieme agli
italiani, presenti alla cerimonia moltissimi latinoamericani. Infatti Santa Rosa oltre ad essere cara
agli abbiatensi è protettrice del Perù, dell'America Latina e delle Filippine.
Questo perché Isabel Flores de Oliva nacque in America Meridionale alla fine del sedicesimo
secolo, figlia di nobili spagnoli, probabilmente coloni.
La fanciulla si distinse per gentilezza, dolcezza e carità, una “rosa “ nata tra le spine che dedicò la
propria vita alla fede, facendo inoltre voto di castità. Nonostante la sofferenza nel dare un dispiacere
ai genitori, decise di continuare nel suo voto e non sposarsi, consacrando il tutto gettando le chiavi
della sua cintura di castità in un pozzo.
Nel 1617 morì a soli 31 anni, nel 1671 fu canonizzata da papa Clemente X°.
Ancora oggi, specialmente a Lima, i fedeli gettano in un pozzo consacrato alla santa alcune lettere
di preghiera e richieste di miracoli o desideri. In memoria di Santa Rosa s’è tenuta un’intensa Messa
in italiano e in spagnolo, alla celebrazione presenti diverse autorità cittadine e non solo: Cesare Nai,
sindaco di Abbiategrasso; Roberto Albetti, vicesindaco e assessore; Vidal Silva Isaac, consigliere
del Municipio 4 di Milano e membro della Commissione Educazione, Sport e Tempo Libero;
VittorioMalvezzi, presidente della Pro Loco di Abbiategrasso; Julio Araya Toro, scrittore, storico
cileno e “Duca” di Abbiategrasso; Giancarlo Melles, rappresentante della Pro Loco presso il gruppo
promotore della commemorazione della Santa Patrona, e Isabel Solorzano, coordinatrice e
responsabile del gruppo promotore della manifestazione. Dopo la Messa ufficiata da Monsignor
Innocente Binda, si è svolta una breve processione all’interno del quadriportico della Basilica, i
fedeli hanno seguito la statua in legno della Santa fino al suo ritorno in Basilica.
Finito il rituale religioso è iniziata una vera e propria festa, ricca di balli, canti e musiche
caratteristici della cultura sudamericana. L’esibizione d’apertura è stata affidata ad un giovane
strumentista italo-peruviano, Davide Avila, il quale ha eseguito un classico della cultura
latinoamericana “El Condor Pasa”. Nel corso della serata si sono susseguiti balli tradizionali in
costume, rappresentativi diversi paesi dell’America Latina. Abiti sgargianti, musiche allegre e
specialmente molti bambini e ragazzi hanno reso la giornata vivace e divertente.
Stupendo e interessante vedere quanto le nuovissime generazioni, italiani di origine sudamericana,
pur vivendo e abbracciando la “nostra” cultura, amino continuare a far vivere anche quella delle
loro origini, regalandosi e regalandoci affreschi del Sudamerica e mostrandoci, come ci dirà il
consigliere milanese Vidal Silva, “l’importanza dell’integrazione tramite il rispetto e la conoscenza
delle culture altrui, il valore e il ruolo che in questo fondamentale passaggio della nostra società,
può ricoprire la fede. Partendo da un punto di incontro tra culture, in questo caso Santa Rosa,
esplorare ed apprezzare la diversità, non vivendo la globalizzazione, oggi inevitabile, come un
appiattimento di tutte le culture in una sola e unica, ma interpretandola come la possibilità di
condividere ed apprezzare altre culture e costumi”. La serata s’è conclusa con gli ultimi saluti e
ringraziamenti delle autorità presenti e come si suol dire, dulcis in fundo, il gioco della “ pignatta”,
al rompersi del contenitore, una pioggia di dolci ha investito tutti i bimbi accorsi, protagonisti di
questa belle giornata di fede e divertimento. Luca Cianflone