ROBECCO S/N – Serata gradevole ed interessante quella proposta dall’associazione culturale robecchese “Le nostre radici” presso il salone dell’oratorio lo scorso 18 novembre. Ospite il giornalista e scrittore Robi Ronza che ha narrato ai presenti  le sue esperienze di inviato speciale e viaggiatore nei punti “caldi” del mondo negli ultimi decenni del XX° secolo. Il titolo della serata era “Per non perdere la memoria”, un invito a non dimenticare, attraverso il racconto di un prestigioso testimone diretto, fatti e personaggi che hanno segnato la nostra storia più recente perché, come è stato detto, senza memoria l’uomo non sa chi è e non può costruire il suo futuro. Il viaggio a ritroso dell’illustre ospite è partito dal suo incontro con madre Teresa di Calcutta, che lui incontrò direttamente nella città indiana nei giorni immediatamente successivi all’assegnazione del premio Nobel nel 1979, ed ha successivamente reincontrato al Meeting di  Rimini dove la santa di origini albanesi è stata ospite otto anni dopo. Madre Teresa è stata una donna straordinaria che ha speso la sua vita per gli “ultimi tra gli ultimi”, sostenuta, come ha testimoniato Ronza, da un’intensa vita di preghiera. Il relatore ha poi raccontato la sua visita ai campi profughi della Thailandia, dove, ai tempi del dittatore Pol Pot si sono rifugiati migliaia di cambogiani in  fuga dal regime comunista agricolo da lui instaurato e che causò, in pochi anni circa 1.500.000 vittime. Testimonianza di questa tragedia sono stati dei disegni che egli ha mostrato al pubblico nei quali bambini sfuggiti ai massacri hanno rappresentato le scene orribili della violenza e delle tragedie a cui hanno assistito.  Il viaggio nella memoria è proseguito poi nel Vicino Oriente con il racconto della vita dei palestinesi che lui ha incontrato nei campi profughi in seguito all’occupazione israeliana dei territori arabi e alle guerre arabo-israeliane, per concludersi ad Haiti dove, in occasione del terremoto del 2010, ha coordinato la missione di soccorso della Regione Lombardia. Un viaggio nello spazio e nel tempo dunque, corredato da immagini inedite, curiosità e aneddoti poco noti nonché da giudizi interessati ed originali sull’assetto geopolitico di quegli anni. Una testimonianza di passione, curiosità e amore per la realtà e la storia, quella di Ronza, che il pubblico ha gradito e apprezzato con un sentito e caloroso applauso finale. Alessandro Grittini