ALBAIRATEAnche ad Albairate si è discusso del Referendum Costituzionale. Il 21 novembre l’Aula Consiliare ha ospitato l’onorevole Pd Francesco Prina e l’ex consigliere provinciale Franco Gatti che rispettivamente si sono espressi a favore del SI’ e del NO. Il giornalista Danilo Lenzo ha dato a ciascun politico 7 minuti per esporre le proprie ragioni e ha moderato gli interventi del pubblico, arrivato numeroso, a maggior parte – come intuito dai brusii e dai commenti durante la presentazione – a favore del NO. Città Metropolitana, vincolo di mandato, la difesa della Costituzione oltre ai personalismi renziani sono stati tra i temi che più hanno scaldato il pubblico. In sintesi secondo Prina, per il quale il voto deve essere esclusivamente sui quesiti e non personalizzato sull’operato del Premier, votare SI’ garantirà la stabilità dei futuri governi, renderà più efficiente la macchina governativa portando ad un risparmio e ad una semplificazione oltre ad avvicinare la politica centrista ai problemi dei singoli territori. Per Gatti, che ha sottolineato l’appartenenza della Costituzione al popolo il quale non avrà voce in capitolo nelle elezioni dei senatori, invece ci sarà mancanza di chiarezza, il bicameralismo rimarrà e non ci sarà la tanto sbandierata riduzione degli stipendi dei parlamentari. Gatti e Prina hanno poi risposto alle domande degli otto cittadini che sono intervenuti in un dibattito tutto sommato civile e non urlato, come si temeva visti i toni alti della discussione a livello nazionale sui media e sui social.  Prina ha ammesso che Renzi ha sbagliato a personalizzare il Referendum, ma che il SI’ riguarda un cambiamento strutturale e non ideologico; inoltre, da fine politico e gran conoscitore del territorio, strizzando l’occhiolino alla platea esprimendosi in alcuni passaggi in dialetto, ha ribadito il concetto secondo il quale se passerà il SI’, i 14 Consiglieri della Lombardia andranno a difendere la loro Regione e che il nuovo Senato ci avvicinerà di più alle altre Democrazie Europee che non avendo il bicameralismo godono di maggior stabilità governativa. Per Gatti la stabilità è necessaria, ma governeranno sempre gli stessi politici e sul mancato voto degli Italiani (lesione dell’art 1 della Costituzione) ricorda l’esempio della Città Metropolitana nella quale i cittadini non possono più votare i loro rappresentanti, ma per Prina “la Città Metropolitana è un accompagnamento fino ad arrivare all’elezione diretta dei sindaci”. Inoltre secondo Gatti, Prina ha citato a sproposito i governi stabili europei poiché, come ad esempio in Germania, c’è il vincolo di mandato. Per l’esponente del NO non è corretto aver escluso le cinque regioni a statuto speciale. Adesso, dopo attenta riflessione non resta che andare a votare per dimostrare che i cittadini non sono disaffezionati alla politica, e attendere il responso delle urne. Simona Borgatti