ABBIATEGRASSO – La scorsa settimana abbiamo pubblicato alcune domande al sindaco Nai in attesa di risposte scritte qualora non trovasse tempo per un’intervista in diretta. Ci ha comunicato la sua disponibilità per giovedì 2 aprile, in diretta Fb abbiamo posto le vostre domande e quelle che intanto si erano aggiunte. La prima domanda faceva riferimento ai dubbi e alla confusione generata da decreti governativi a volte in contrasto con le ordinanze regionali. Non sarebbe meglio una regia unica? Chi seguire? Il sindaco risponde facendo riferimento al fare o meno la passeggiata sotto casa: “Raccomando di proseguire con prudenza, non rischiamo di mandare tutto all’aria. Le ordinanze si susseguono con tempi stretti e modalità strane, a volte comunicate di sera, tutti noi amministratori facciamo fatica ad orientarci. Non è facile”. Alla richiesta di diversi abbiatensi di conoscere i nomi delle persone positive al virus per potersi difendere nel riscontrare eventuali contatti, Nai risponde: “I nomi non possono essere dati, nessun sindaco li ha rivelati, la Privacy lo vieta. Vorrei però dire ai cittadini che ad Abbiategrasso non c’è una via o un quartiere immune dal contagio, tutta Abbiategrasso è coinvolta. E’ pericolosissimo perché il contagio può arrivare anche da persone asintomatiche”. Alla domanda molto condivisa che aveva suscitato sconcerto: Perché non ha firmato l’appello presentato da 81 sindaci della Città Metropolitana che chiedono alla Regione una nuova strategia? Una lettera che ha  accolto l’appello dei medici di famiglia che sollecitano di tracciare, sottoponendoli a tampone, i moltissimi cittadini con sintomi da Covid19, di controllare e monitorare chi è a casa in quarantena anche se asintomatico per non allargare il contagio. Si chiede una “sorveglianza attiva”. Lei non è d’accordo? Il sindaco Nai ha risposto: “Ho firmato in seguito a causa di un disguido tecnico. E’ stata un’iniziativa partita da alcuni sindaci che l’hanno condivisa tramite chat che, in questi giorni, non sempre riesco a vedere. Non è stata mandata una mail, forse è per questo che han firmato solo 81 sindaci su 130, non penso che gli altri non fossero d’accordo”. A proposito di sorveglianza attiva è di oggi un’altra domanda che fa riferimento a quanto riporta il QuotidianoSanità che denuncia il prezzo altissimo che pagano i medici di famiglia che non hanno ancora a disposizione mezzi per proteggersi, saturimetri e tamponi per verificare i positivi che sono sottostimati e che vanno isolati per non allargare il contagio. L’anello debole sarebbe stata finora la gestione del territorio e per questo ora vengono istituite Unità Speciali di Continuità Assistenziale. Qui come siamo messi? Risponde: “I casi sono senz’altro sottostimati. I tamponi lo dicono e i decessi dichiarati ad Abbiategrasso non collimano con la realtà, anche dai medici di base si apprende che molti casi non erano evidenziati perché non accertati con il tampone. Qui ci stiamo organizzando per predisporre strutture dove ospitare persone positive che al proprio domicilio non possono isolarsi. Stiamo valutando le disponibilità ad Abbiategrasso, potrebbe essere un albergo dove poter fare una sorta di convalescenza fino ad arrivare alla negatività.  Come accade all’hotel Michelangelo di Milano”. Da Fb Angelo Pasini chiede notizie del Centro Operativo Comunale, per ora solo annunciato l’11 marzo scorso. Chiede chi ne fa parte, come si interfaccia con le strutture sanitarie locali Rsa comprese, chi chiamare in caso di necessità. La risposta di Nai: “Il C.O.C. è presieduto dall’ass. Bernacchi che si occupa della Protezione Civile, ne faccio parte io con tutta la Giunta, i dirigenti, la comandante della P.L. Malini. Il C.O.C. si occupa a 360° di tutte le emergenze, i numeri di telefono da chiamare sono 02.9462290/ 02.94692250 tutte le mattine da lunedì a venerdì. Le telefonate arrivano all’URP che le trasferisce secondo le richieste”. Come avete organizzato la consegna spesa e farmaci ad anziani e a chi è in quarantena? Riuscite a raggiungere tutti? Molte persone si offrono come volontari  portando ad esempio altri Comuni, qui a chi si possono rivolgere? Risponde: “Chiamano in effetti persone disponibili, diciamo loro di rivolgersi alle associazioni già attive: Protezione Civile, Croce Azzurra, Filo d’Argento, in caso di ulteriore necessità ne coinvolgeremo altre”. Sempre da Fb Nicholas Chignoli chiede “cosa pensa in merito alla riapertura del Cantù e soprattutto se ne ha parlato con l’eroe Gallera” . Nai: “Non ho parlato con l’assessore in questi momenti ma sono sempre stato in contatto con il direttore generale Odinolfi e con il dott. De Giglio”. A proposito del reparto del ‘piede diabetico’ ora adibito a Covid-19, circola insistente la voce che questa eccellenza sarà spostata a Legnano, un’altra perdita quindi per il Cantù che ha chiuso il reparto di chirurgia con 40 posti, l’ortopedia, l’oculistica. Un’accelerazione a trasformare l’ospedale in cronicario? Lei, in qualità di primo responsabile della salute dei suoi concittadini, controlla se viene garantita la sicurezza? Arrivano pazienti molto fragili, che hanno lasciato da poco la Terapia Intensiva e qui non c’è più né giorno né di notte un anestesista rianimatore presente, ora solo reperibile e che potrebbe non arrivare in tempo. Si dice che sia già successo. Nai risponde: “ Cerco di essere il più possibile in contatto, in questi momenti  di emergenza non si può dire cosa succederà  quando passerà.. A Odinolfi era stata riferita la voce che il piede diabetico sarebbe stato trasferito ma aveva negato”.  Ultima domanda: Come vengono distribuiti  gli aiuti finanziari,  117.000 euro arrivati dal governo?  Nai risponde: “Sto cercando di condividere criteri di ambito con gli altri sindaci dell’abbiatense, per una distribuzione corretta. Non sono fondi destinati alle persone già seguite dai servizi sociali, sono destinati a chi non ha una rete di assistenza”. Enrica Galeazzi