ABBIATEGRASSO – La recente sentenza della Corte Costituzionale sul blocco delle pensioni ha creato molte aspettative. Dal canto suo, il Governo ha approvato un Decreto Legge che definisce la normativa di riferimento: non c’è più il blocco Fornero. Per fare chiarezza su questi temi, informare i pensionati e metterli in guardia contro i “venditori di fumo”, lo SPI-CGIL ha tenuto un presidio la mattina di martedì 14 luglio, con allestimento di un gazebo nella piazzetta davanti all’istituto Golgi e diffusione di volantini ai passanti. Il materiale informativo distribuito riassume, innanzi tutto, le posizioni assunte dall’INPS: ha emanato una circolare applicativa del Decreto che conferma l’automaticità dell’erogazione degli arretrati dall’1 agosto per i pensionati che hanno subito il blocco della rivalutazione con la legge Fornero; una circolare inviata poi a tutte le sedi prescrive di non accettare domande di ricostruzione di pensioni che facciano riferimento alla sentenza della Corte o al Decreto. Si ricorda, inoltre, che il Decreto non riguarda le pensioni fino a tre volte il minimo, corrispondenti a € 1.443,00 nel 2011, perché non hanno subito il blocco della rivalutazione; relativamente alle pensioni eliminate perché i titolari sono deceduti, si invitano gli eredi a richiedere il pagamento delle spettanze inoltrando la domanda all’INPS attraverso il patronato INCA-CGIL, entro i limiti della prescrizione (3 anni). Di seguito, il volantino diffuso spiega in quale modo si sta impegnando lo SPI-CGIL su queste tematiche: “Noi non promettiamo miracoli, ma lavoriamo per ottenere risultati chiari. Abbiamo già chiesto e ottenuto un incontro con il Governo per il 16 luglio. Dovrà essere un’occasione per un confronto vero con le organizzazioni sindacali confederali dei pensionati, perché la riforma Fornero fa acqua da tutte le parti e non solo per chi è già in pensione”. Due i punti irrinunciabili per lo SPI-CGIL: definire un sistema di rivalutazione annuale delle pensioni che non sia messo in discussione ad ogni manovra finanziaria del Governo (si potrebbe ripristinare il sistema concordato con il Governo Prodi, che garantiva il 100% fino a 5 volte il minimo e riconosceva a tutti una rivalutazione per la parte di pensione che rientrava in tale cifra); confermare l’utilizzo delle pensioni rivalutate al 2013 come base di calcolo per gli anni successivi, per evitare che la perdita di reddito continui a riprodursi nel tempo. Da ultimo, lo SPI-CGIL invita chi desidera chiarimenti sulla propria posizione e sugli effetti del Decreto a recarsi nelle sedi sindacali: riceverà informazioni sui propri diritti e assistenza in tutto ciò che sarà ritenuto necessario. “Fare già oggi un ricorso è inutile e azzardato – conclude il documento sindacale – perché sarebbe contro un Decreto che nella trasformazione in legge potrebbe essere modificato dalle Camere e non avere quindi effetto e perché comunque non si è ancora prodotto il danno e l’INPS respingerebbe tutte le istanze”. M.B.