ABBIATEGRASSO – Il concorso enogastronomico “Il riso nel piatto: come ti racconto una storia”
iniziato durante la 535ma edizione della Fiera Agricola di Ottobre, e conclusosi in occasione di
Abbiategusto, è stato ideato e proposto dall’assessore Cristina Cattaneo e dal professor Luigi
Bonizzi in collaborazione con IULM Food Academy – Associazione Narratori del Gusto e
Confcommercio Abbiategrasso. Il concorso è proseguito durante la 19^ edizione della Rassegna
Enogastronomica Nazionale Abbiategusto, seguendone la scia di cibo e salute; si è quindi concluso
lunedì 26 novembre, andando a chiudere così l’intera kermesse, con la cerimonia di premiazione
presso la Sala Consiliare del Castello Visconteo. Protagonista principe del concorso naturalmente il
riso; dodici i ristoranti abbiatensi partecipanti, tutti vogliosi di cimentarsi nella prova di creare o
reinventare un piatto della tradizione locale, un risotto o comunque una pietanza con alla base il
riso. I piatti dei ristoratori sono stati assaggiati e giudicati da una giuria di esperti, formata da IULM
Food Academy e i Narratori del Gusto, i quali poi hanno dovuto eleggere un vincitore, elezione che
secondo gli esperti è risultata difficoltosa per l’alto livello culinario raggiunto dall’esecuzioni di
tutti i ristoranti. Durante la cerimonia di premiazione organizzata da Confcommercio
Abbiategrasso, i presentatori della serata Ivan Donati e Brunella Agnelli hanno ringraziato e
omaggiato insieme agli organizzatori e ai giurati tutte e 12 le attività di ristorazione, invitandole
singolarmente al microfono per un breve commento sull’esperienza.
In conclusione è stato premiato il vincitore, la Trattoria Croce di Malta di Maurizio Biraghi, con la
creazione “Risutin del Tesin”, Riso Vialone Nano, prodotto nella zona ma ancora poco
conosciuto, con taleggio, filetto di persico di fiume, ripieno e crema di verza. Al termine della
premiazione, è stata offerta una ricca cena per tutti i partecipanti e curiosi accorsi alla serata. Una
degna conclusione per un bellissimo e gustosissimo concorso che ha visto eccellenze locali andare
ad esaltare un prodotto importante e molto comune in queste zone, un “prodotto di un antico
sapere” ci ricordano, quindi antico ma sempre contemporaneo, che concede agli artisti del cibo di
poter andare sempre alla ricerca di nuove forme, gusti e combinazioni. L.C.
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