ABBIATEGRASSO – In un piovoso sabato pomeriggio di febbraio cosa c’è di meglio di un the caldo e un libro? E’ quello che propone il ciclo di eventi “Letthérario-Il piacere di un the con l’autore” che dal 4 febbraio fino all’11 giugno prevede un programma vastissimo, dove autori del territorio avranno la possibilità di presentare le loro pubblicazioni di poesie, racconti e romanzi. Ospitato presso la sala consiliare del Castello Visconteo, l’evento inizia alle ore 17.00 volendo tenere fede alla tradizione anglosassone dell’ “ora del the” ed è organizzato dall’Assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca Civica “Romeo Brambilla” in associazione con il Circolo Letterario “Galà 108-Giardinieri delle parole”. Nel giorno dell’inaugurazione i primi autori ad essere presentati sono stati Julio Araya, editore e scrittore cileno che ha pubblicato libri provenienti da ogni parte del mondo, e Alessandro De Vecchi, un giovane abbiatense che nei suoi scritti tratta tematiche originali ed attuali. Julio Araya ha recitato “Poemas Para Ti y Otros Poemas”, una raccolta di poesie d’amore dedicate alla moglie, ed altri poemi che si tramutano in riflessioni sulla vita, come “Oggi mi guardo indietro” che propone ad ognuno di noi di guardare il passato e cogliere cambiamenti che ora ci rendono “più vecchi e più saggi”. Numerose altre poesie sono state poi recitate dall’autore in lingua originale e tradotte successivamente da Edmondo Masuzzi, riguardanti temi d’amore e amicizia, testimonianza di una vita dedicata alla passione per la poesia. Alessandro De Vecchi ha presentato invece il suo romanzo “Le risposte del silenzio” pubblicato nel 2016, il quale propone una meditazione sui rapporti umani ed universali. Pablo, il protagonista, riflette sull’inesistenza delle religioni come matrici di separazione degli uomini: il cristianesimo o il buddhismo sono nati come tentativi di trovare speranza e salvezza nella vita, sicuramente non come pretesto per guerre e violenza. La storia di Pablo è molto complicata: abbandonato dalla madre fin da piccolo, in età adulta viaggerà dalla Maremma fino al Tibet in cerca della madre; un viaggio non solo fisico ma anche interiore, che porterà poi il protagonista a superare la sfida più difficile, “il perdono” di chi gli ha dato la vita. Il filo narrativo del romanzo è quindi “l’abbandono”, una tematica che si ricollega ad un altro libro dello stesso autore, “Quanta felicità sai sopportare?”, prossimo romanzo in uscita, che affronta invece il problema dell’handicap: Davide è muto ed è proprio attraverso il suo mutismo che riesce a dare maggior peso alle parole degli altri. I libri di Alessandro De Vecchi stimolano profonde riflessioni: attraverso condizioni di partenza infelici i protagonisti trovano poi strade semplici per raggiungere la felicità, poiché di fatto è tutta una questione di scelte. Tra le due presentazioni, i partecipanti hanno potuto gustare il “The nero dell’Himalaya” offerto dalla Teeria “Tete – à – The”, a fine presentazione Masuzzi ha dialogato con i due autori per capire quali sono le fonti di ispirazione. “Scrivere è la necessità di rompere un silenzio interiore” ha concluso De Vecchi, lasciando trasparire quanto ancora questo giovane autore ha da raccontare. L’evento, volto a valorizzare gli autori del territorio e ad unire i cittadini attraverso la passione per la letteratura, ha riscosso un successo inaspettato. Il prossimo appuntamento sarà sabato 11 febbraio con “Le filastrocche dell’Angioletto Angelica” di Barbara De Angeli e i racconti “Al Tramonto” di Saverio Siciliano. Ilaria Scarcella