ABBIATEGRASSO – Il 12 ottobre scorso, in occasione della Commissione Consiliare II per l’analisi delle osservazioni al nuovo piano urbanistico (Pgt), il Circolo Terre di Parchi di Legambiente ha ribadito quanto chiede da ormai oltre tre anni in tutte le occasioni: “rivedere profondamente l’aberrante Pgt approvato nel 2010 dalla precedente Giunta (sindaco Albetti) che prevedeva di costruire ogni centimetro quadro di Abbiategrasso e che infatti si è rivelato fuori dal tempo e infatti rimasto – fortunatamente – pressoché irrealizzato. Tutto ciò a prescindere da quanto dirà il TAR il 20 ottobre sui ricorsi pendenti per la mancata approvazione dei progetti per il centro commerciale dietro all’Annunciata (sui cui tra l’altro il Comune potrà legittimamente andare in ‘appello’)”. Le tre linee strategiche da perseguire nel nuovo Pgt, secondo il Circolo Terre di Parchi, sono “Stop al consumo di suolo e Tutela delle aree agricole; Rigenerazione urbana attraverso il riuso delle aree dismesse; Orientamento verso un sistema di mobilità sostenibile”. Ed invece ecco cosa prevede ad oggi la proposta per il nuovo Pgt, anche secondo i pareri formali degli altri enti (Città Metropolitana, Parco del Ticino, Soprintendenza, Confederazioni agricole, Ascom): “Consumo di suolo –  si prevede ancora un aumento del consumo di suolo del 6,3 % un fatto grave che rappresenta, in questi ultimi anni, un caso più unico che raro. – lamentano gli ambientalisti – Addirittura si prevede nuovo consumo di suolo su aree libere, a Castelletto, prima non previsto e perciò contrario alle norme regionali. Aree agricole – Se da un lato si apprezza una revisione delle destinazioni d’uso di diverse superfici che il PGT vigente destinava a cementificazione, dall’altra si chiede maggiore tutela e garanzia per tutte le aree agricole per salvarle da eventuali ripensamenti delle future giunte comunali. Basterebbe inserirle fin da subito tra le ‘aree agricole strategiche’ della Città Metropolitana e del Parco del Ticino, non ci sono infatti controindicazioni di alcun genere. Aree dismesse – Si comprende  la complessità di questo tema tuttavia manca una strategia complessiva per iniziare ad affrontarlo nei cinque anni di vigenza del prossimo PGT. In definitiva, l’ampia offerta di aree libere edificabili che questa Variante ancora propone, costituisce un forte deterrente alla rigenerazione di tutte le aree dismesse di Abbiategrasso.Potenziamento linea ferroviaria – Abbiategrasso ha la grandissima fortuna di essere collegata con una linea ferroviaria metropolitana che entra nel cuore della città. Scelte sbagliate di passate amministrazioni ci hanno lasciato la cattiva eredità di un raddoppio incompleto della Milano-Mortara. E pure questa proposta di Variante rischia di impedire per sempre la possibilità di portare l’S9 in città e il raddoppio, perché le aree utili a quest’opera sono destinate a scopo residenziale e commerciale! Ci preoccupano infine molti altri aspetti che invece dovrebbero costituire l’ossatura portante di una difesa dell’identità territoriale di Abbiategrasso fatta di elementi paesaggistici e culturali incantevoli. Ci riferiamo alla mancanza di una normativa di dettaglio per la tutela paesaggistica, di una rete ecologica delle aree verdi, del parco pubblico dell’Annunciata chiesto invece a gran voce da tutti i cittadini. Insomma – concludono gli ambientalisti del Circolo Terre di Parchi – c’è ancora molto da fare in questa proposta di PGT prima della sua adozione – prevista per metà novembre – e noi ci impegneremo perché i tavoli di partecipazione di tre anni fa non restino solo un momento di facciata e che le norme di tutela ambientale e paesaggistica vengano rispettate fin da subito, senza cadere nella trappola dei ricorsi al TAR”.