ABBIATEGRASSO – In occasione del decimo anniversario dalla morte di Giovanni Pesce, il comandante partigiano detto “Visone” che ha combattuto nella resistenza italiana e nelle brigate internazionali in Spagna, l’associazione ANPI in collaborazione con Aicvas (Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna), Fondazione Comunista e il Partito democratico ha organizzato la mostra “No pasaran” allestita presso la sala consiliare del Castello Visconteo. La mostra organizzata da Aicvas è nata per ricordare l’ottantesimo anniversario della Guerra civile spagnola (1936 – 1939) dove il popolo spagnolo subì la sottomissione del generale Francisco Franco che prese il potere con un “golpe” supportato militarmente dai regimi fascisti europei. L’esposizione è un percorso che narra di questo tragico triennio attraverso 34 manifesti riallestiti in Roll-Up, un’info-grafica corredata dunque di descrizioni e foto dell’epoca, dove traspare la volontà del popolo spagnolo di liberazione attraverso l’arte con l’opera picassiana “Guernica” ma anche con le poesie di Garcia Lorca soppressi da un regime dittatoriale. La mostra, che ha fatto il giro dell’Italia, è stata allestita niente di meno che da Franco Vaia, figlio di Alessandro Vaia medaglia d’argento al valore militare che ha combattuto in Spagna con le brigate internazionali per far cadere il regime tirannico di Francisco Franco nel 1937. “Noi dell’Anpi, dichiaratamente antifascisti, abbiamo voluto ricordare un evento tragico come il golpe di Franco e celebrare la figura di Pesce che ha combattuto proprio per la libertà del popolo spagnolo – racconta il presidente di Anpi Gian Marco Garbi – noi come ente morale dobbiamo portare avanti i valori della resistenza, di democrazia e libertà soprattutto con i tempi che corrono dove i valori antichi si stanno perdendo. Anpi ha proprio l’obbiettivo di non far dimenticare ai cittadini attraverso mostre come questa, dibattiti, concerti ed eventi”. Previsto per la giornata di sabato è stato il dibattito sull’argomento dove sono intervenuti il giornalista di Radio 24 Daniele Biacchesi e Franco Vaia. “Le brigate internazionali sono la dimostrazione più grande di solidarietà, dove 50 mila persone provenienti da trentadue paesi diversi si unirono al popolo spagnolo a difesa della Repubblica” conclude Vaia. Oggi purtroppo si tende a scherzare su simbologie o gestualità in riferimento al fascismo e nazismo, talvolta incitandone anche le teorie senza prendere in considerazione le sofferenze di chi ha lottato in quegli anni per avere la libertà, una libertà che oggi è data per scontata. Ilaria Scarcella