ABBIATEGRASSO – Lunedì mattina intorno alle 11 i Commissari regionali della Commissione Sanità hanno effettuato il sopralluogo al pronto Soccorso dell’ospedale C. Cantù di Abbiategrasso. Erano stati invitati durante l’audizione in Commissione del 17 luglio scorso dai 15 sindaci dell’abbiatense e dai rappresentanti del Movimento del Malato perché prendessero visione, direttamente, della struttura di cui devono decidere il destino e dalla quale può dipendere il destino degli oltre 83.000 abitanti del territorio. Si richiede un P.S. aperto h 24, com’è stato per 135 anni, efficiente anche quando la struttura era fatiscente, ora che è nuovo e superattrezzato deve ricominciare ad essere un punto di riferimento certo a cui ricorrere in caso di emergenza. Non certo per traumi o patologie per cui occorre spostare anche da Magenta e Legnano a centri specializzati come il Niguarda ma per ogni altra emergenza, si conoscono diversi casi anche di infartuati che si sono salvati perché stabilizzati dal P.S. abbiatense prima di essere trasferiti altrove. Queste sono alcune delle molte motivazioni per cui è stato richiesto il sopralluogo. Oltre ai sindaci e ai loro rappresentanti, individuabili dalla fascia tricolore istituzionale indossata, ai rappresentanti del Movimento del Malato, consiglieri comunali, diversi cittadini e giornalisti hanno atteso l’arrivo dei Commissari e li hanno accompagnati all’ingresso del P.S. dove sono stati accolti dal direttore generale dell’Asst ovest-milanese Massimo Lombardo, il direttore sanitario Giuseppe De Filippis, il direttore del P.S. Massimo Dello Russo, il dott. Schieppati, il dott. Di Giglio e altri ancora. Il direttore generale Lombardo avrebbe preferito gestire la commissione solo con medici e sindaci a cui hanno chiesto di aggiungersi i referenti del Movimento del Malato a nome degli oltre 11.000 cittadini firmatari della petizione, con loro diversi consiglieri comunali sono entrati nei 1.000 mq adibiti a P.S. Nel corridoio il dott. Lombardo ha iniziato a descrivere il piano che sta sopra al P.S. e che ospita il reparto Piede Diabetico, ha parlato di quanto prevede il Poas, il programma che propone i cambiamenti già in corso e che annuncia per esempio un reparto di riabilitazione in risposta all’esigenza di una crescente cronicità. Un programma che contiene la chiusura notturna del P.S., contestato da Movimento e Sindaci proprio perché non tiene conto della presenza di Hospice e Golgi e che proprio i cronici si riacutizzano più facilmente per cui un P.S. che funzioni 24 ore è essenziale. Poiché ancora il dott. Lombardo non accennava al P.S., motivo principale della visita, sollecitato dal consigliere Borghetti (Pd) è iniziato il sopralluogo. I consiglieri hanno preso visione della sala riscaldata in cui i pazienti passano dall’ambulanza al reparto. La camera chirurgica, i monitor e le apparecchiature di ultima generazione, il sofisticato e costoso robottino per collegarsi per video diagnosi con Legnano, le ampie e confortevoli sale d’aspetto, le sale mediche, le stanze OBI in cui il paziente poteva rimanere monitorato anche di notte. Una struttura modello che fa parte di un ospedale realizzato in 3 blocchi, per cui Regione Lombardia ha speso recentemente 30 milioni di euro e ne ha destinati altri 6 per la demolizione del vecchio ospedale annunciata per gennaio 2016, area su cui è previsto un ampio parcheggio interno per dipendenti e utenti. Ultimata la visita si è tenuta una conferenza stampa. (Foto Studio Sally).
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