ABBIATEGRASSO – Subito dopo l’incontro di giovedì 13 giugno della Consulta e del Movimento per i Diritti del Malato con i presidenti delle associazioni., è partita la raccolta firme “per dare seguito, senza indugio, alla delibera del 7 maggio 2019 con cui il Consiglio Regionale invita il Presidente e la Giunta Regionale a riaprire il P.S. dell’ospedale Cantù di Abbiategrasso dalle 20 alle 8”. Primi i Cacciatori, poi ConfCommercio ha predisposto un proprio modulo che ha distribuito nei negozi associati. Venerdì mattina al mercato la sezione locale della Lega ha raccolto in poco tempo 250 firme a cui si sono aggiunte quelle raccolte sabato pomeriggio. Venerdì sera il Movimento per i Diritti del Malato ne ha raccolte in piazza Marconi 130. Sonpo davvero rari i cittadini che, se invitati a firmare, declinano l’invito, anzi appena conoscono la motivazione , non solo chiedono di firmare ma invitano altri a farlo dicendo di aver compreso che si deve continuare questa battaglia per chiedere che dopo tante perdite di servizi subite negli ultimi anni, non si perda anche un servizio prioritario quale quello del Pronto Soccorso aperto 24 ore. Una richiesta e una protesta della gente che chiede alla politica di dare più servizi, di migliorarli invece di toglierli. Intanto sono arrivate segnalazioni che imputano a “una incapacità organizzativa di chi gestisce la sanità in Lombardia e nell’Azienda Ospedaliera di cui facciamo parte, con code per prenotazioni esami che vengono proposti a un anno e più di distanza, obbligando a cercare altri ospedali e in effetti in ospedali privati convenzionati gli appuntamenti sono più ravvicinati ma le strutture sono più disagevoli da raggiungere”. Risulta anche che a diverse associazioni come Anffas e Acli così come, tra le sportive, l’Audace, l’invito del sindaco Nai a partecipare alla raccolta firme non è arrivato. Risulta invece recapitato a tutti i 14 sindaci dell’abbiatense, l’invito a partecipare alla raccolta, inviato dal loro presidente, Marco Marelli. Tutti gli abitanti del territorio quindi vengono informati e viene loro ribadito che la riapertura del P.S. di notte dell’ospedale Cantù, riferimento da 137 anni, recentemente rifatto nuovo e fornito delle migliori strumentazioni, dipende dalla partecipazione di ognuno, ogni firma è ugualmente importante, ma dobbiamo essere in tanti a chiedere a gran voce, con una voce sola di riavere il P.S. aperto anche di notte al Cantù che deve continuare ad essere un ospedale più che un Poliambulatorio in cui, per decisione politica, si sta trasformando. E.G.
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