ABBIATEGRASSO – Un aiuto autorevole e funzionale al progetto di candidare Abbiategrasso capitale della cultura, al centro del programma del candidato sindaco Alberto Fossati, è arrivato mercoledì sera in Castello da Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, che sarà capitale nel 2023. Alberto Fossati ha spiegato ancora una volta, al numeroso pubblico, la sua visione politica che, oltre alla cura del quotidiano deve guardare al futuro, “come ha fatto Milano che ha trovato un suo ruolo con Expo, così può fare Abbiategrasso che, seppur piccola, deve guardare avanti, trovare una propria identità, senza la malinconia di un passato in cui non si è mai sentita ‘piccola’, infatti aveva finanziato la ferrovia, si era data una banca, si è attivata per avere strade e ospedale. Abbiategrasso ha sempre investito su sé stessa, da 90 anni è città, anche se oggi lo è giuridicamente ma non nei fatti…Ora occorre quindi una proposta forte, chi deride è un traditore se ritiene che la città non debba avere fiducia in sé stessa. Da qui arriva l’idea di candidare Abbiategrasso, capitale italiana della cultura”. La cultura con cui ‘si mangia’, ha continuato Fossati, è provato che 1 € investito in cultura ne vale 1,8… A tutto questo Gori ha risposto esordendo con: “Ragazzi, questo candidato è bravissimo”, una frase che è bastata a scatenare l’entusiasmo dei presenti. Il sindaco di Bergamo di Fossati ha poi lodato la lucidità e ha tracciato il suo percorso, l’importanza del far convergere su un’idea tutte le energie possibili, tutta la città in movimento, ha suggerito di raccontare il progetto in modo molto chiaro per riuscire a concretizzarlo in tutti i settori, dalla rigenerazione degli spazi alla riqualificazione degli immobili storici. Ha parlato della partecipazione ai bandi che riguardano la transizione ecologica. Ha riferito con orgoglio che Bergamo ha portato a casa più di 2 milioni di euro da risorse che sono riusciti a intercettare, il comune ha risorse risicate ma ha trovato 800 milioni per realizzare infrastrutture: il collegamento con l’aeroporto, la stazione dei treni, una linea elettrica di superficie. Tanti anche i progetti non andati a buon fine, ma “anche quello che si produce tentando di raggiungere l’obiettivo, produce una crescita della città ed è, di per sé, un risultato. Poi ci sono le piccole cose del quotidiano, i cittadini hanno bisogno di sentirsi sicuri, di stare in ambienti decorosi e puliti. Manutenzione, visione e strategia in cui si colloca il progetto di Bergamo capitale italiana della cultura che nasce dal dramma del Covid. Nel 2020 io e il sindaco di Brescia ci sentivamo tutti i giorni, 2 città tra le più provate, e ci siamo chiesti come fare per ripartire. A quel punto abbiamo pensato di candidare i nostri 2 Comuni, quella lettera ha fatto il suo percorso, ci hanno sostenuti gli altri sindaci democratici con cui condividiamo una chat, poi è arrivato l’ok del Ministro e infine del Parlamento. Siamo stati scelti senza aver presentato un progetto, Abbiategrasso deve fare un percorso inverso. Il progetto noi lo abbiamo dovuto costruire dopo, all’altezza dell’investitura. Non solo iniziative culturali ma il coinvolgimento di tutte le realtà della città e della provincia di Bergamo che conta 243 Comuni. Ogni realtà è chiamata a fare qualcosa di nuovo. Tema trasversale del nostro progetto è l’innovazione. Il 70% dei progetti su cui lavoriamo sono nati tra Bergamo e Brescia. Temi e titoli diversi, una ‘città illuminata’, una città ‘dinamo’ che produce luce dall’energia dei suoi cittadini, la ‘cultura che cura’. Ma anche la città ‘natura’ e l’impegno per la sostenibilità, il marketing per la valorizzazione del territorio con infrastrutture come la ciclovia Bg-Bs e il favorire l’innovazione nei settori produttivi, la collaborazione con tutti i soggetti protagonisti, intensificare le relazioni tra le due città creando una nuova area che con Milano vuole un dialogo alla pari…il tutto con l’ambizione di coltivare la cultura soprattutto tra i cittadini. Il coinvolgimento dei cittadini è fondamentale, ci si spaventa di fronte ai cambiamenti, si ha paura se non si comprende quello che sta accadendo. Le città che sono state capitale della cultura hanno avuto una crescita turistica del 20%, una crescita anche economica”. E poi ancora da Gori: “La cultura serve a rivitalizzare il territorio, c’è un grande impegno dentro la proposta di Alberto Fossati, non è un’opera facile ma è una grande opportunità. A Bergamo ci stiamo dando tutti molto da fare per non perdere neanche un bando europeo, grazie anche a un gruppo di ‘mamme turbo’…”. Insomma una strada non impossibile da seguire, anche se la candidatura di Abbiategrasso dovrà contare su un progetto in grado di sbaragliare ogni altro concorrente, un progetto che, anche se non vincerà ma si proverà a realizzare, porterà, come crede Fossati e come ha testimoniato Gori, a muovere tante nuove energie, utili a una benefica rinascita collettiva. E.G.
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