ABBIATENSE –  La morte, dovuta a un attacco cardiaco del giovane migrante, originario del Benin, ospite della struttura di Magenta dal 2017, ha suscitato non solo cordoglio ma anche reazioni deplorevoli sui social. Il problema irrisolto dei migranti, le diatribe politiche nazionali ed europee, creano nell’opinione pubblica anche reazioni scomposte e deprecabili. Senza entrare nel merito della speculazione politica, nel gioco delle parti contrapposte, non giovano e influenzano comprensibilmente l’opinione pubblica la mancanza di disponibilità di un’Europa che si dice unita solo quando conviene a chi è più forte e potente, che chiede e non vuole dare, così come non giova vedere per le strade i tanti migranti, accolti e mantenuti, che non fanno nulla se non chiedere l’elemosina parlando al telefono con costosi cellulari e spesso responsabili di reati.  E’ evidente che, senza negare accoglienza a chi ne ha bisogno, occorre rivedere modalità, regole, controlli, per la sicurezza e il benessere di tutti, di chi è accolto e di chi accoglie. La responsabilità è quindi collettiva ed è auspicabile un cambiamento radicale se si vogliono prevenire ed evitare comportamenti esecrabili. Compresi i commenti sui social, come si può infatti pensare o scrivere “Uno di meno” quando muore un ventenne che anche se arriva da lontano, è una persona che come noi, come i nostri fratelli, figli, nipoti, ha sogni e speranze di una vita migliore. Un giovane che, contrariamente a noi in questo momento,  ha avuto la sfortuna di nascere in un Paese, in una famiglia, in un luogo più povero o in guerra. Souleman Aboubakari risulta aver frequentato in Italia, dov’era arrivato nella primavera del 2016 dei corsi di italiano e professionali per imparare a fare il muratore e il piastrellista. Lo hanno trovato morto nel letto della struttura che lo ospitava, la Vincenziana, stroncato da un malore fatale, senza che nessuno se ne accorgesse. La notizia della sua morte apparsa su diversi gruppi social ha suscitato anche commenti malevoli e da condannare, se non si vuole esprimere cordoglio e pietà almeno ci si astenga da un cinismo crudele, insensibile, inquietante, disumano. Parole dette e scritte da adulti che contribuiscono a  plasmare inconsapevolmente  le coscienze di giovani sempre più violenti, senza morale, senza umanità. E.G.