ABBIATEGRASSO – Nell’ambito delle manifestazioni che l’ente Golgi-Redaelli ha programmato durante l’evento Expo, anche una mostra molto interessante perché offre fotografie e documenti inediti sulla vita dell’istituto che ospitava un migliaio di persone e che interagiva con il territorio in diversi ambiti. La realizzazione di questa mostra si deve soprattutto al lavoro di ricerca di Andrea Gerli, volontario Avo e braccio operativo dell’associazione “Obiettivo sul mondo” che ha potuto contare non solo sull’archivio dell’istituto, diretto da Marco Bascapè, ma sulle splendide foto ricordo fornite dalle figlie di Carlo Tagliabue. Fotografie che testimoniano le molteplici innovazioni che il dinamico e geniale direttore di quegli anni ha introdotto, migliorando non solo l’economia dell’istituto ma soprattutto la vita degli ospiti. Ospiti che, come ha ricordato durante l’inaugurazione di sabato 12 settembre, il direttore odierno Adriano Benzoni, entravano in istituto anche giovanissimi e vi trascorrevano la vita. Una vita nobilitata e motivata dal lavoro, affidato secondo capacità e inclinazioni, oltre alla fabbrica di stuzzicadenti che ha caratterizzato a lungo la città, indicata come “il paes di stecch”, il direttore Tagliabue ha sperimentato nuove coltivazioni e tecniche nei possedimenti rurali dell’ente e la piscicoltura con ricadute positive per tutti. Quel che si coltivava veniva in parte lavorato dagli ospiti e poi consumato dagli stessi così come l’introduzione delle carpe nelle risaie, oltre a sgomberare larve e zanzare forniva pesce fresco e abbondante ai contadini e alla mensa dell’istituto. In mostra anche preziosi piviali, manufatti realizzati dagli ospiti con seta prodotta all’Annunciata che riproducono la chiesa dell’istituto, negli armadi della storica farmacia anche una raccolta di libri dell’antica biblioteca che attendono di essere catalogati. Cartoline, fotografie della Pia Casa con animali da cortile, del lavoro degli ospiti, delle camerate e altri interni. La Benedizione Apostolica inviata a don Filippo Carminati, rettore dell’epoca al Golgi, da Papa Pio XI° , datata 2 settembre 1925, il discorso del senatore e premio Nobel Camillo Golgi con dedica autografa al rag. Tagliabue. Uno spaccato della nostra storia e delle nostre radici, un’occasione da non perdere, offerta e ospitata da una delle strutture più importanti della città, una presenza forte del passato che ha aggiunto di recente spazi più consoni alla cura degli anziani e che attende, come ha auspicato il sindaco Arrara, nuove idee e proposte per riqualificare l’antico e rendergli un futuro. La mostra, con ingresso da corso San Martino, si può visitare il martedì e venerdì dalle 10 alle 12, il mercoledì e giovedì dalle 16 alle 19, sabato e domenica 10/12-16/19. Chiusa il lunedì e giovedì 24. E.G.
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