ABBIATENSE – “E’ meglio spendere 410 milioni di euro per riaprire i Navigli milanesi, oppure, poco meno di ottanta per rendere definitivamente navigabile la Locarno Milano Venezia?”.  E’ il quesito sollevato dal presidente del Consorzio ETVilloresi Alessandro Folli a Palazzo Isimbardi il 13 ottobre in occasione della presentazione del programma della 533 esima edizione della Fiera Agricola Regionale di Abbiategrasso. Il tema centrale della rassegna abbiatense è stato appunto quello dell’acqua di cui si è discusso sabato mattina, in concomitanza del taglio del nastro della Fiera, in una conferenza dal titolo “Il Ticino autostrada dell’Acqua, Locarno Milano Venezia”, purtroppo poco partecipata dal pubblico. Un progetto al quale  Folli e tutta la struttura di ETVilloresi hanno lavorato intensamente  in questi anni e con risultati più che tangibili.  “Con 32 milioni di euro – ha ricordato il presidente del Consorzio di bonifica più grande d’Italia –  non solo abbiamo riqualificato le Dighe del Panperduto ma abbiamo dato concretezza al concetto di ‘multifunzionalità’. Oggi, infatti, il Panperduto significa acqua per l’agricoltura, energia ma anche navigazione e turismo”.  Più nel dettaglio, Folli ha spiegato come con 50 milioni di euro la navigazione da Milano a Pavia sarebbe cosa fatta. Così come sul fronte piemontese servono 13 milioni di euro per la conca di Porto della Torre e si stimano 14 milioni di euro per il progetto dell’ascensore d’acqua a Vizzola Ticino “cui l’ETVilloresi sta già lavorando attivamente anche con il coinvolgimento di Regione Lombardia” ha precisato Folli. “Un’idea nuova ma antica al tempo stesso di cui  – ha rilevato – abbiamo già trovato traccia negli archivi del Consorzio risalenti alla fine dell’800”. Ma al di là del discorso infrastrutturale Folli ha colto l’occasione per porre l’accento sul tema acqua e, più precisamente, sulla questione ormai nota del livello del Lago Maggiore. “E’ un argomento centrale – ha detto il Presidente di ETVilloresi – perché il Consorzio dà acqua a 7 mila aziende che concorrono significativamente al PIL agricolo”. Da qui l’esigenza di rivedere al più presto gli accordi italo-svizzeri riguardanti la regolazione del Lago Maggiore. La limitazione del livello del Lago Maggiore a +1,00/+1,25, infatti, non solo rischia di mettere in crisi un comparto strategico dell’economia lombarda qual è quello agricolo, ma ha già prodotto le legittime proteste di Consorzio ETVilloresi, Parco del Ticino con al loro fianco Regione Lombardia. “La nostra è una battaglia di buon senso – ha ribadito Folli – anche perché negli anni addietro abbiamo abbondantemente dimostrato che con il livello di +1,50 non si va ad incidere né sulle sponde, né sul bacino del Lago Maggiore”. “Chiediamo solo di sederci attorno ad un tavolo per discutere – ha concluso il presidente di ETVilloresi – la multifunzionalità è un bene da preservare”.