CISLIANO – 7.000 euro per costruire un’area cani di 1.700 mq in via delle Rimembranze. Questa la cifra che l’Amministrazione Durè è riuscita a trovare attraverso la voce “manutenzione del patrimonio comunale” inserita nella previsione di bilancio approvato lo scorso aprile. Una cifra per un’esigenza molto sentita dalla cittadinanza “La nostra è una scommessa – racconta l’assessore Massimo Cavedagna proprietario di un levriero Wippet – ma avevamo inserito l’area nel nostro programma elettorale e appena abbiamo avuto la possibilità economica siamo riusciti a realizzarla. Io arrivo da Milano e ormai le aree cani sono in tutti i quartieri”. Perché è necessario avere un’area cani nei comuni di campagna che comunque dispongono di aree verdi? “Perché l’area serve sia per lo sgambamento dei numerosi cani che vivono in appartamento sia, e soprattutto, per la socializzazione tra cani e proprietari”. Non credete che l’area possa essere lasciata all’incuria? “E’ un rischio che si deve correre, ma siamo sicuri che l’area cani aumenterà il livello civico e che ci sarà un controllo reciproco tra i padroni in merito alla raccolta delle deiezioni”. L’area cani cislianese al momento dispone di due panchine recuperate, cestini per le deiezioni, dispenser per i sacchetti e due fontanelle. “Ma la cosa interessante – come sottolinea la proprietaria di un American Stafford Shire – è quella di avere diviso l’area in due zone, così possono avere il loro spazio anche i cani che non vanno d’accordo”. “La manutenzione comunale – come racconta il sindaco Durè – sarà minima: sfalcio dell’erba, che già facevamo, e svuotamento dei cestini. Abbiamo preferito non mettere la sabbiera per motivi igienici”. Cisliano con quest’area diventa così uno dei comuni dog-friendly della zona. Ad Albairate invece sembra che per il momento la progettazione di un’area per i quadrupedi sia congelata. “L’Amministrazione è favorevole – racconta Ilenia Quagliato che in qualità di dog trainer è stata interpellata dalla giunta Pioltini per occuparsi del progetto – ma al momento è tutto fermo. Anche se attorno abbiamo tanta campagna, i cani devono essere tenuti al guinzaglio e trovare aree rurali dove poterli lasciare liberi diventa sempre più difficile perché i campi sono coltivati e di proprietà privata: l’area cani, secondo me, è un’esigenza”. Le perplessità albairatesi riguardano la cura del sito, che l’area possa diventare un luogo poco pulito e degradato oltre alle difficoltà economiche che hanno tutti i comuni legate al patto di stabilità che obbliga le Amministrazioni a delle priorità di spesa. Simona Borgatti