ABBIATEGRASSO – La Mostra Concorso Vetrine, un’occasione per i commercianti per rendere ancora più belli i propri negozi, un modo per valorizzare ciò che si vende e per animare la città nella serata di festa. Alla tradizionale passeggiata del sabato sera alla scoperta delle originali creazioni, gli abbiatensi non rinunciano. Organizzato dall’Ascom, Associazione commercianti Abbiategrasso e circondario, quest’anno il Concorso Vetrine su indicazione dell’assessore con delega alle Fiere Cristina Cattaneo aveva come tema facoltativo “Le nostre radici”, sposato dalla maggior parte dei negozianti, ma non tutti, alcuni infatti hanno preferito lasciarsi ispirare solo dalla propria creatività. Opinione condivisa da molti è che proporre un tema da seguire sia vincolante e si rischia di omogeneizzare le vetrine. Il tema delle radici difatti ha inevitabilmente suscitato la voglia di rispolverare il passato, ripercorrere la storia della propria attività, inserire nelle vetrine foto d’epoca, antichi utensili e strumenti di lavoro di una volta, oltre che l’utilizzo di radici come decorazioni. Belle e interessanti le vetrine che con gusto hanno richiamato sì il passato valorizzando anche l’attività del presente. Ma veniamo ai vincitori, decretati da una giuria tecnica composta da un gruppo di giornalisti locali. A parità di punteggio, il primo premio assoluto va a due negozi: “Barber Shop” di corso XX Settembre che ha stupito con una vetrina vivente in cui si potevano osservare i ragazzi intenti a fare barba e capelli al cliente-gentlemen, con maestria e una certa classe che contraddistingue il negozio; e ad “Ago e Filo” di via Mameli che, con l’aiuto dell’artista Jlenia Selis, ha proposto uno spettacolare mosaico fatto di bottoni colorati e luccicanti, dedicato a una persona cara. La giuria ha voluto così premiare sia la bellezza degli allestimenti che l’impegno: in un caso il lavoro protratto per diverse ore per consentire a più persone di assistere alla vetrina animata, curata in ogni dettaglio, e nell’altro la laboriosità dell’opera realizzata.
Per quanto riguarda la categoria alimentari, ancora una volta si è contraddistinto al primo posto il fruttivendolo Super Peppino di corso Italia, ormai famoso per la sua arguzia: quest’anno ha messo in risalto i “gioielli” delle nostre radici, ossia gli ottimi funghi, come sempre un colpo d’occhio le sue vetrine in cui gli ortaggi diventano capolavori. Al secondo posto Elite Carni in piazza Marconi che ha puntato sulle radici storiche dell’attività con foto in bianco e nero e vecchi arnesi. Terzo posto alla Casa del caffè con un bellissimo allestimento bucolico dedicato alle nostre origini agricole. Per la categoria non alimentari L’Altra Libreria di via Annoni al primo posto con l’evoluzione dell’uomo dalle “origini” a oggi, e un invito a leggere libri per non… fermare l’evoluzione. Al secondo posto Agata blu, passaggio Centrale, che con un’esposizione “teatrale” ha acceso i riflettori su tre magnifici abiti, legati da un fil rouge, ripercorrendo così idealmente un’attività che dal 1974 propone con gusto capi d’alta moda. Al terzo posto Iron Experience di corso San Pietro che con la sua vetrina dalle tinte fosche ha trattato il tema delle “radici” in modo originale.
Molte altre vetrine meritano di essere citate, tra cui quella della Gastronomia Fasani, fuori gara, ma a cui è stato dedicato il Concorso Vetrine di quest’anno, i figli e i famigliari del compianto Antonio Fasani hanno esposto la poesia di Nonno Ago (Agostino Cislaghi), che con la sua sensibilità e gentilezza d’animo descrisse bene “el negozi del Fasan” a “Bià in di Strisciò”, com’è chiamato in dialetto il passaggio Centrale. Della Grisa in corso XX Settembre, reduce dai festeggiamenti per il 140°, ha esposto foto e i primi attrezzi da cui tutto partì… nel 1877. Un omaggio alla sua amata Abbiategrasso anche da Alfonso Latino della Cartoleria Ruboni in corso Matteotti, che ogni anno partecipa all’iniziativa con impegno e passione. Di oltre cent’anni le belle foto esposte fuori dal Tabachè in corso Italia, radici importanti, strettamente legate al territorio e alle sue bellezze naturalistiche. Anche il bar Piccadilly con un elegante scrittoio e antichi soprammobili ha celebrato il passato ma con quel tocco creativo, femminile e un po’ romantico di chi ha sempre nuovi sogni da realizzare e guarda al futuro. Le foto d’epoca non potevano mancare dal corniciaio Iride in via Annoni… Citare tutte le vetrine partecipanti, circa una settantina (in aumento rispetto allo scorso anno), sarebbe impossibile. I commercianti ancora una volta si sono impegnati non solo per “vestire a festa” i propri negozi ma anche per parlarci un po’ di sé e della propria attività, spesso portata avanti di generazione in generazione. C’è chi ha estratto da bauli oggetti e fotografie dal valore inestimabile, li ha rispolverati e condivisi con la città, così come quando ci si ritrova in famiglia e si guardano insieme vecchi album. Se da una parte il tema “Le nostre radici” ha posto un limite alla fantasia, dall’altra ha avuto il pregio di regalarci un tuffo nel passato ricordandoci che le nostre radici sono più forti che mai e sono la base per costruire un bellissimo futuro. S.O.
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