ABBIATEGRASSO – Lungo e a tratti acceso il dibattito sulla quarta variazione al bilancio di previsione 2016/2018, discussa nel Consiglio comunale di venerdì scorso. Non è stata di certo la spesa di 6.000 euro per l’acquisto di arredi scolastici per tre classi (via Palestro, via Legnano e via F.lli di Dio) a provocare critiche e perplessità dalla minoranza ma una riduzione di 50.000 euro dall’entrata che sarebbe dovuta arrivare dal canone d’affitto della piscina comunale A. Frank. “Un’entrata in meno, però compensata dai lavori effettuati alla piscina, per metterla in sicurezza. – ha spiegato l’assessore al Bilancio Mauro Squeo – Inoltre è stata fatta una fideiussione (bancaria o assicurativa?) che copre il debito di 250.000 euro del gestore, a cui viene prorogato il contratto”. Finiguerra (Cambiamo Abbiategrasso) ha da subito sottolineato che “Siamo creditori di 250.000 euro. Chiedo: c’è almeno un contenzioso in essere? Da 5 anni il Comune non riscuote il canone… Immagino ci sia un contenzioso, come minimo…” Il consigliere ha inoltre fatto notare delle irregolarità nel modo in cui questa ratifica sulla variazione di bilancio sia stata trasmessa ai consiglieri, “due bozze dei revisori dei conti firmate digitalmente…” (questione che ha provocato ulteriori schermaglie tra i consiglieri). Gornati (PdL) ha chiesto in cosa comportino le spese di ristrutturazione, mostrando anche lui perplessità per la situazione in cui versa la piscina e i 250.000 euro di cui il Comune è creditore… Altra interpretazione viene data dalla maggioranza: “Il credito che abbiamo maturato è stato così messo in sicurezza, garantito da un’assicurazione bancaria e assicurativa, – ha detto l’ass. Brusati, interrogato poi dalla minoranza per capire con precisione se si tratta di bancaria o assicurativa – inoltre le opere di ristrutturazione sono già state fatte per la sicurezza della piscina e la riapertura delle tribune. Ora la piscina rispetta i requisiti igienico-sanitari, le opere sono state certificate da professionisti”. In questo modo il Comune avrebbe ottenuto una piscina funzionante e una garanzia in più sul credito che ha maturato negli anni. “Se vogliamo avere una piscina, per il momento è questa” ha aggiunto Ranzani (Pd). Dalla minoranza molte perplessità, anche su una possibile alienazione del sito. “Per brutta e vecchia che sia – ha detto Brusati – è l’unica piscina al coperto. La possibilità di indebitamento del Comune non copre l’intera piscina, per cui o si aliena o un privato si accolla il debito. L’obiettivo era rifarla nuova, si credeva fosse possibile, non lo è stato. Purtroppo rimarrò per sempre quello che ha promesso la piscina e non l’ha fatta….” Ne è nato un vivace battibecco con Gornati, a cui l’assessore ha risposto: “Non ho ancora sentito un’idea da voi”. Il sindaco Arrara ha ripercorso la storia della piscina che “abbiamo ereditato in condizioni complicate, è stata chiusa per un periodo per fare interventi di messa in sicurezza e da lì si è cercato di mantenerla in funzione. Si continua a cercare una soluzione per rifarla nuova, si è tentato di rifarla… per un certo periodo sembrava possibile ma poi le banche hanno chiuso le porte anche a causa di un trend negativo delle piscine…”. Pusterla (PdL) ha rimarcato il fatto che “si propone l’approvazione di un atto che però ha dietro l’approvazione di un rinnovo del contratto per altri due anni. Stipulereste un contratto con chi non ha pagato? Questo ‘sconto’ viene fatto bypassare dalla realizzazione di lavori…”. Albini (Pd) ha semplificato: “C’era un debito e non c’è più. E nel frattempo abbiamo anche una piscina sicura”. Positivi anche i commenti delle liste civiche, Ceretti e Balzarotti: “La piscina va avanti”. Assolutamente contrario Finiguerra: “Tutta questa chiarezza non l’ho vista. Non è chiaro quando si può riscuotere la fideiussione e quali siano i lavori effettuati. Le docce non funzionano, le porte nemmeno. Le tribune sono una sauna. La piscina funziona, sì, ma fa schifo… io le strutture comunali le frequento”. Dopo che Albini ha invitato Finiguerra a non andare in piscina se gli fa schifo, Gornati ha chiuso il dibattito con la sua dichiarazione di voto, contrario perché: “Pare che chi non avvalla questa scelta sia contrario alla piscina… ‘Vendete’ la delibera come la cosa migliore che sia stata fatta. E allora perché non ci avete pensato tre anni fa? Dovevate dimostrarlo da subito. E allora avvallatevela!”. Con 10 sì della maggioranza, 4 no (Bottene, Pusterla, Finiguerra e Gornati) e l’astensione di Officina del Territorio, la ratifica di delibera è stata approvata. S.O.
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