ABBIATEGRASSO – Un Abbiategusto così non si era mai visto, questa premessa a molti commenti fa pensare a un giudizio positivo ma così non è, sabato e domenica i pareri raccolti sulla kermesse giunta alla 16° edizione sono stati infatti spesso di critica, critiche e suggerimenti che serviranno però a migliorare le prossime edizioni. Prima ancora dell’inaugurazione della kermesse enogastronomica, l’addobbo delle vie del centro con le balle di paglia rettangolari sormontate da bastoncini con infilzati frutti e ortaggi ha provocato molte reazioni e segnalazioni. Se l’idea è stata apprezzata, non lo è stata per niente la gestione. Riportiamo alcune considerazioni di commercianti e cittadini: “L’idea è apprezzabile ma si doveva pensare anche a come fare per non pesare sui commercianti per il controllo di questo ‘arredo’, che ho visto su internet e che credo sia stato noleggiato. Avendo un negozio di alimentari non posso certo ricoverare di notte la paglia su cui hanno orinato i cani, perché Amaga non ha organizzato per esempio di posizionarle al mattino e passare di sera a riprenderle con un camion? Si sarebbero evitati vandalismi e assicurato un decoro che è mancato. E’ mancata pure la pulizia delle strade, domenica mattina in piazza, davanti a una bancarella un piccione morto, in corso XX Settembre fieno sparso…” In corso Italia il fruttivendolo alle 8 del mattino già di venerdì era occupato a infilare pere, mele, frutta varia nei bastoncini da dove nella notte erano stati rimossi l’aglio e ogni tipo di ortaggi, sparite anche le verze e la verdura di altre decorazioni nonostante i cartellini che avvertivano ‘non commestibile’ “C’è chi ha fatto la ‘spesa’ gratis”, commentavano per lo più i passanti, amareggiati per la mancanza di educazione e senso civico ma anche della mancanza di controlli e gestione da parte di chi è autorizzato e responsabile. In corso xx Settembre ci sono stati segnalati bambini che, anche sotto gli occhi dei genitori, asportavano frutti distruggendo un addobbo realizzato per indicare un percorso e abbellire la città, pagato da tutti. Mancanza di educazione e di senso civico che purtroppo non sono certo una sorpresa e si manifestano in ogni occasione. Proprio per questo sempre più persone invocano controlli e soprattutto sanzioni. Più di un commerciante del centro ha segnalato anche quella che ritiene un’informazione carente: “Sia sabato che domenica sono entrati in negozio persone a chiedermi dove fosse Abbiategusto o fino a quando ci sarebbe stato. Sono mancati, contrariamente agli anni scorsi, cartelli indicatori e la pubblicità non era chiara, si è presentato un signore con l’inserto del Giorno di venerdì che annunciava ‘fino a domani’ quindi sabato escludendo domenica, la presenza di Abbiategusto. Un milanese che dice di aver atteso Abbiategusto per acquistare prodotti eccellenti come l’olio, il prosciutto di San Daniele e altro, se n’è andato deluso perché non li ha trovati: “Mancano anche l’Armagnac, il limoncello di Positano, quest’anno è presente solo la metà dei produttori rispetto alle scorse edizioni, perché?” C’è chi ha contato le Cittàslow mancanti e ci comunica che ce ne sono 18 in meno delle italiane e meno 12 straniere. La sensazione che più serpeggia è che si tratti di un’edizione ‘paesana’, altro termine usato da diverse persone è ‘squallido’ riferito all’allestimento in piazza Cavour: “Ho invitato per l’occasione, come ogni anno, amici della Brianza, delusi da quanto abbiamo trovato in piazza Cavour dove invece di squallide transenne si poteva almeno posizionare del verde per delimitare gli spazi. In fiera cercavano i liquori d’erbe di Altomonte, il pecorino toscano e altri prodotti che han sempre trovato ma quest’anno non c’erano, hanno detto che non valeva la pena venire quest’anno”. Comunque, soprattutto domenica il flusso di persone che hanno visitato la fiera e invaso le vie del centro è stato notevole, diverse bancarelle in piazza Marconi e in corso Italia, in particolare quelle che proponevano formaggi selezionati sono risultate molto apprezzate. In fiera la maggioranza degli espositori si è dichiarata soddisfatta, non essendoci la tensostruttura che negli anni scorsi ospitava un’altra trentina di partecipanti, meno concorrenti hanno comportato migliori incassi. Da più persone è stata segnalata la carenza di offerta di cibo da consumare sul posto, l’unico ristorante, quello gestito dagli Amici del Palio alle 15 del pomeriggio di domenica è stato costretto a chiudere avendo esaurito ogni scorta, nonostante ripetuti rifornimenti. Diversi visitatori ed espositori hanno lamentato la possibilità di mangiare un panino, un arancino, ricordavano la focaccia e altre offerte dello scorso anno. Alcuni espositori consigliano, “per far crescere Abbiategusto occorre invitare più produttori che commercianti, e selezionare badando in primis alla qualità dei prodotti”. Frequentate ed apprezzate le offerte nelle scuderie del castello e, come sempre molto successo ha avuto  la cucina popolare degli Alpini e della Cappelletta. Giudizi positivi anche per la cena a Palazzo Stampa e all’Annunciata. Questi i commenti a caldo raccolti tra sabato e domenica nel tardo pomeriggio, che non hanno la pretesa di essere esaurienti, in attesa di conoscerne altri e pubblicare il bilancio ufficiale. E.G.