ALBAIRATE – Metti un pomeriggio di sole nella splendida Albairate a chiacchierare di disabilità fra la gente che la vive e non ne ha paura. Metti la vitalità e la spontaneità della campionessa di scherma paralimpica Bebe Vio, classe 1997, con un curriculum degno della più grande nota. E poi mettici una ventina di Ferrari in posa nella corte del Municipio pronte a sfrecciare per le strade del paese con a bordo persone “speciali”! Il risultato può essere solo uno: un crossover di emozioni…forti! E’ stata una manifestazione molto partecipata e di grande spessore sociale quella dello scorso sabato 6 giugno, nata da un’idea della Scuderia Ferrari Club Abbiategrasso, abbracciata anche dal Comune di Albairate, dal Club Ferrari di Bareggio e dalle organizzazioni di volontariato Lule, La Cometa, Zyme, Raggiungere, Superhabily, Heiros, Iceberg, Gruppo Andy, Anffas e Amici Museo Agricolo Albairate, che ha acceso in modo “dinamico” i riflettori sulla disabilità, invitando a testimoniare persone che hanno saputo trasformare i limiti della loro disabilità in una forza ben espressa nello sport e nell’innovazione. L’incontro è stato presentato da Claudio Pirola di Zyme. “La disabilità per me non esiste, siamo noi a crearla con l’indifferenza e l’egoismo – ha osservato il sindaco di Albairate Giovanni Pioltini, intervenuto in apertura per saluti istituzionali e ringraziamenti – perché quando esistono solidarietà, condivisione e sussidiarietà siamo tutti uguali, in un mondo dove tutti siamo primi, come lo è diventata Bebe Vio”. Sono seguite le belle parole dell’assessore ai Servizi Sociali Sabina Gemignani e dei presidenti del Club Ferrari di Abbiategrasso, Erba e Bareggio. “Abbiamo colto al volo la proposta di questa iniziativa – ha detto Sabina Geminiani – a cui hanno aderito tantissime Associazioni che oggi sono qui e a cui va il mio grazie perché se si sogna da soli è solo un sogno ma se si sogna insieme, è la realtà che comincia!”. La parola è passata ai veri protagonisti del convegno: Fulvio Marotto, amato pilota e meccanico che, dopo l’amputazione di gambe e braccia nel 2003 a causa di una grave malattia, ha progettato una moto fuoristrada adattata per portatori di handicap “un personaggio d’eccellenza – ha osservato Claudio Pirola – , un meccanico inventore, che ha lanciato parecchie sfide alla Motorizzazione Civile… e le ha vinte! Ha fatto della sua disabilità un ingegno”. Sandro Populin, vicepresidente di Raggiungere, privo delle braccia, che ha mostrato attraverso racconti e video come riesca a guidare un’auto, svolgendo senza timore le attività connesse alla guida, come cambiare la marcia o mettersi la cintura. Infine, è stata la volta di Bebe Vio, intervistata dalla professionalità e dalla simpatia di Claudio Arrigoni, Direttore di GazzettaTv e responsabile del blog InVisibili del Corriere della Sera sul quale scrive quotidianamente. I due hanno regalato al pubblico 30 bellissimi minuti di conversazione carica di emozioni e spunti riflessivi, durante i quali l’atleta ha presentato il suo primo libro, “Mi hanno regalato un sogno… La scherma, lo spritz e le Paralimpiadi”, edito da Rizzoli, in cui racconta i suoi “primi 18 anni”. Un passato “fuori dall’ordinario” che l’ha messa duramente alla prova, una vita piena e una carriera in decollo per Bebe, fiorettista paralimpica azzurra e campionessa europea 2014, Tedofora nel giorno dell’inaugurazione delle Paralimpiadi di Londra 2012 , testimonial di Art4sport Onlus e Soroptimist International e tanto altro, che si è raccontata con la più bella disinvoltura e l’energia di chi la vita la ama davvero, nonostante le sfide oltre il limite del dolore. “A 11 anni mi è venuta una meningite acuta che mi ha costretto all’amputazione di entrambe le gambe sotto il ginocchio ed entrambe le braccia a metà avambraccio – spiega – sono rimasta in Ospedale 104 giorni, battendo Napoleone, che è stato prigioniero 103 giorni, di un giorno! Dà una certa soddisfazione!”. A lottare e gioire con lei c’è sempre stata la sua famiglia. E.. quando al termine dei racconti delle sue “imprese” è stato chiesto a suo papà di commentare, lui ha esordito con: “…però per favore Bebe, tutto tranne il paracadutismo! Almeno quello no! Ti prego!”. Una giornata indimenticabile, insomma, anche per i disabili che hanno provato il brivido di sfrecciare a bordo delle tecnologiche auto sportive Ferrari, colorando di rosso il paese. E quando si sono spenti i motori, tutti alla cascina Baraggia di Abbiategrasso per l’apericena! E.A.
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