GAGGIANO – Ecco una prima relazione della situazione nel territorio della parrocchia di Mare Rouge, dopo il passaggio dell’uragano Mathieu. Don Claudio Mainini missionario a Mare Rouge (Haiti) e fino al 2013 parroco di Vigano Certosino (Gaggiano) scrive: “Questo pomeriggio ci siamo trovati con il comitato Caritas delle diverse cappelle della parrocchia Sant’Anna di Mare Rouge ed abbiamo analizzato la situazione momentanea, mancano ancora dei dati delle zone più lontane. Abbiamo anche visto quali possono essere le priorità. Anzitutto la situazione delle famiglie.

Ci sono 227 case completamente distrutte, 563 danneggiate. Varie famiglie le ospitiamo in diverse strutture parrocchiali.

Tante hanno trovato alloggio o dai vicini o dai parenti.

La quasi totalità delle coltivazioni sono andate perdute.

Molti animali sono morti tra cui:

120 buoi, 10.805 caprette, 150 maiali, 389 asini.

L’acquedotto che è stato costruito ha tenuto e riusciamo ancora a portare l’acqua qui a Mare Rouge, ma tante sorgenti si sono rovinate e in alcune non è più possibile andare a prendere l’acqua obbligando quindi le famiglie a fare molta più strada per trovare l’acqua potabile.

A livello parrocchiale abbiamo avuto problemi sul tetto della chiesa e nella cappella di Lavaltyè la scuola ha perso il tetto ed anche la chiesa.

Si sta cercando di sistemare uno spazio per permettere ai ragazzi di ritornare a scuola, anche la chiesa veniva usata durante la settimana come scuola. Era frequentata dai bambini della scuola materna. Per questo si sta tentando di mettere in sicurezza quello che rimane e di vedere come fare per intervenire subito per la ricostruzione.

Abbiamo anche fatto una analisi dei bisogni urgenti, poiché in molto hanno chiesto che cosa si può fare. Certo intervenire sulle case, ma c’è bisogno di qualche ente capace di un intervento grosso che le nostre forze non ci permettono, almeno quelle crollate per poter permettere alle famiglie di riunirsi ancora.

Una delle prime cose che possiamo fare è ridare la possibilità alla gente di riprendere le loro attività agricole con l’acquisto di sementi per poter ripiantare ed avere un nuovo raccolto, perché il problema sarà tra poco quando saranno finite le scorte di cibo.

Poter riacquistare caprette, buoi, asini e maiali per i piccoli allevamenti e per il piccolo sostentamento delle famiglie.

Acquisto di cibo per le famiglie che hanno perso tutto.

Altro intervento urgente, ma che richiede anche una riflessione, sono le sorgenti.

E’ importante un controllo e una sistemazione delle sorgenti per non permettere il propagarsi di malattie contagiose.

Anche in questo campo è importante un’educazione per prevenire il diffondersi delle malattie.

Si sta cercando di mettere insieme le forze per far passare dei messaggi corretti e condivisi, questo per aiutare la gente ad avere atteggiamenti giusti per non far sorgere epidemie che porterebbero ulteriori problemi su un territorio già martoriato.

La vita qui è ripresa normale. Certo c’è bisogno di molto.  Sarà anche importante gestire bene gli aiuti che arriveranno, sapendoli anche far arrivare a tutte le famiglie, soprattutto le più bisognose.

Ringrazio quanti sono stati vicini in questi giorni con la stima e la preghiera è bello e molto importante sentire questo, soprattutto in certi momenti quando si è sopraffatti dallo sconforto. Ringrazio tutti quelli che in diversi modi stanno aiutando questa popolazione a rialzarsi ancora una volta, dopo una nuova tragedia. Speriamo che la politica troppo concentrata su di se possa aiutare questo paese a svilupparsi e speriamo che tutte le organizzazioni umanitarie che qui operano possano collaborare insieme per aiutare queste persone a camminare con le loro gambe.

A tutti dico un grazie di cuore, don Claudio”.