ABBIATEGRASSO – Tra le corse a tappe più importanti e note del calendario ciclistico rientra senza ombra di dubbio il Giro d’Italia, oltre al Tour de France e alla Vuelta de España.

Istituta nel 1909 grazie all’idea e al lavoro dei tre giornalisti Tullo Morgagni, Eugenio Camillo Costamagna e Armando Cougnet, la corsa è anche ufficialmente inserita dall’Unione Ciclistica Internazionale nel circuito pro del World Tour. In realtà in ordine di importanza si tratterebbe del secondo circuito più prestigioso alle spalle del Tour, tuttavia il prestigio è notevolmente aumentato in particolar modo negli anni ‘40 e negli anni ‘50 tanto da portarlo sullo stesso livello di quello francese. A partire già dalla primissima edizione la corsa è sempre andata in scena nel giro di tre settimane tra il mese di maggio e il mese di giugno, ad eccezione degli anni nei quali ci sono state la prima e la seconda guerra mondiale e di altre particolari occasioni.

In questo senso un esempio pratico è quanto accaduto nel 1946, quando a differenza di tutti gli altri anni, passati e futuri, si corse tra il mese di giugno e quello di luglio. Chiamandosi Giro d’Italia, è ovvio che il circuito sia perlopiù sul territorio nazionale, tuttavia ci sono alcuni punti in cui si va anche al di fuori di questi ultimi. Il punto di partenza solitamente è sempre diverso, cambia di anno in anno, mentre quello di arrivo gran parte delle volte è a Milano, la città sede anche de La Gazzetta dello Sport, storico quotidiano sportivo che da sempre organizza la corsa. Non è un caso, infatti, che il colore rosa, che da sempre ha caratterizzato le pagine del suddetto giornale, sia anche quello della maglia del primo classificato. Il Giro d’Italia, infatti, è comunemente noto anche come “Corsa rosa”. Se parliamo di record, invece, vediamo che quello di vittorie su questo circuito per il momento è condiviso da tre ciclisti, che nel corso della loro carriera hanno totalizzato cinque successi finali: gli italiani Alfredo Binda, vincitore tra il 1925 e il ‘33, e Fausto Coppi, trionfatore tra il 1940 e il ‘53 (la prima volta a 20 anni di età), e il nativo belga Eddy Merckx, che conquistò il primato tra il 1968 e il ‘74.

Se invece ci concentriamo su quelli che sono i record di tappa, allora scopriamo che il detentore di questo particolare record è dell’azzurro Mario Cipollini, che nell’edizione del 2003 è riuscito addirittura a portare a casa ben 42 vittorie, eguagliando il miglior risultato che fino a quel momento in questo senso era stato conquistato da Alfredo Binda. Quest’ultimo detiene ancora i record inerenti al record di vittorie in tappa nella medesima edizione, 12 su 15 nel 1927, e al record di successi di tappa consecutivi, 8 due anni più tardi. Mentre chi comanda la classifica, come già detto, indossa una maglia rosa, il miglior scalatore ne indossa una azzurra, prima storicamente verde. Colui che si trova in testa alla classifica a punti, invece, indossa una maglia ciclamino, che nel biennio 1967-68 e dal 2010 al 2016 è stata di colore rosso. Con il passare del tempo sono state introdotte altre nuove maglie: quella nera per l’ultimo in classifica, quella bianca per il miglior giovane e, come accaduto intorno agli anni Novanta e ai primi anni del nuovo millennio, una azzurra per la classifica dell’Intergiro, ossia il traguardo che veniva posto circa a metà percorso.

Il ciclista che comanda più di una classifica indossa la casacca più prestigiosa di tutte, mentre colui che si trova nella seconda posizione della classifica minore indossa la maglia subordinata. Parlando di altre statistiche che caratterizzano il Giro d’Italia, menzioniamo anche Felice Gimondi, che nel corso della sua carriera è riuscito a totalizzare ben 9 podi (3 vittorie, 2 secondi posti e 4 terzi posti). Il vincitore più giovane della storia di questo circuito fino a questo momento è stato il già citato Fausto Coppi, che ha ottenuto il suo primo successo nel 1940 all’età di 20 anni, 8 mesi e 25 giorni. Di contro, quello più anziano è stato Fiorenzo Magni, che ha trionfato nel 1955 a 34 anni e 5 mesi. Vladimiro Panizza è il corridore che ha collezionato il maggior numero di partecipazioni alla Corsa rosa (18), subito sopra a Piermattia Gavazzi il quale ne ha totalizzate 17. Per quel che concerne l’edizione di quest’anno, analizzando anche le quote sul Giro d’Italia in corso, il favorito numero uno alla vigilia era il belga Remco Evenepoel. Il secondo grande favorito, invece, era lo sloveno Primoz Roglic.