GAGGIANO – Celestina Daccò, conosciuta da tutti come Cele, è stata una figura importante per Gaggiano e i Gaggianesi da vent’anni a questa parte. A pochi mesi dalla sua scomparsa nell’estate di quest’anno, il Comune di Gaggiano, in collaborazione con Il Rachinaldo, l’ha ricordata in una serata con amministratori, amici e studenti. La commemorazione si è tenuta venerdì  5 novembre, all’interno della splendida sala consiliare del municipio. La data scelta non è casuale, la Signora Daccò, infatti, si recava ogni anno a Gaggiano il giorno dell’Unità Nazionale per consegnare ai giovani più meritevoli la borsa di studio da lei patrocinata. Parte di questi studenti era presente durante l’evento per raccontare la sua esperienza. Il vero interesse di Cele Daccò, per l’istruzione e il futuro dei ragazzi, era testimoniato dall’impegno con cui lei si manteneva informata sul loro andamento scolastico anno per anno, rinnovando spesso le borse di studio per interi cicli di formazione. Ad aver speso parole ammirate per questa donna non sono stati solo i giovani, il Sindaco Perfetti la ricorda così: “Lei valutava le persone e cercava di capirle, dopodiché si apriva e lì cominciavano i rapporti veri, quelli che poi erano anche forieri di situazioni importanti”. L’immagine che traspare è quindi quella di una donna molto intelligente ma altrettanto disillusa e scettica, a causa di esperienze con persone che hanno sfruttato la sua generosità senza poi riconoscergliela. Il suo legame forte con Gaggiano si spiega anche con questa chiave di lettura: Cele Daccò riconobbe negli amministratori gaggianesi un interesse sincero verso i fini delle sue donazioni e non verso il denaro stesso. Proprio questa reciproca fiducia, oltre all’indubbio aiuto economico, ha permesso la ristrutturazione della piazza del Comune, oggi intitolata ad Aldo Daccò, e l’ampliamento della biblioteca comunale. Durante la serata, tramite il racconto di alcuni suoi amici, si è entrati anche nel merito della sua vita personale, al di là delle iniziative di beneficenza per le quali è celebre. Chi la conosceva in maniera più intima parla di una donna distinta ed elegante ma mai altezzosa, dotata di una grande energia che le ha permesso di essere indipendente e attiva fino ad oltre i 90 anni. Il senso dell’incontro è stato quello di rispettare il desiderio di essere ricordata di una donna eccezionale che ha fatto molto per Gaggiano, per altri paesi della Svizzera Italiana dove viveva e per la ricerca, tramite il Centro per le Malattie Rare “Aldo e Cele Daccò”. Un esempio di generosità pragmatica, di amore per la conoscenza e di lungimiranza, dote che ha dimostrato di avere fino alla veneranda età di 102 anni.

Alessandro Gastaldi