VERMEZZO CON ZELO – Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Gabriella Raimondo alle considerazioni di Daniela Filleti della lista di opposizione “Dire per fare”, che abbiamo pubblicato sullo scorso numero dell’Eco della Città: “Vede – scrive Raimondo rivolgendosi alla consigliera Filleti – in questo anno ho potuto osservare con attenzione l’evolversi della  fusione e del nuovo Comune. Pensavo mi servisse  molto, ma soprattutto di poter imparare qualcosa di nuovo e di trovarmi di fronte a nuovi progetti. E invece trovo un paese tale e quale a quello che ho lasciato al Commissario prefettizio se non più  assopito, più  lento e con un governo del territorio sbilanciato.
Stesso pensiero è  rivolto all’attuale minoranza.
Cerca di opporsi all’attuale gruppo di  maggioranza con pochi risultati anzi ogni tanto confonde le idee e diffonde notizie inesatte. Al tavolo siedono due rappresentanze, le stesse della precedente amministrazione (Vermezzo). Già  allora ad un certo punto si divisero, da una parte Filleti dall’altra in alternanza il resto del gruppo. Primo allontanamento. Poi ci sono le elezioni.
Una lista quasi al completo, la stessa Filleti si batte per avermi in lista per pareggiare/contrastare la presenza di Rattaro (che ha votato NO alla fusione) e con cui non voleva trovarsi fianco a fianco.
La lista salta e il candidato sindaco non definisce la lista stessa. Una parte di questa va con Rattaro e l’altra si fonde con i candidati del mio gruppo.
Secondo allontanamento. Filleti candidata sindaco.
I risultati li conosciamo tutti. – prosegue Raimondo – Oggi ancora si legge di una SUA presa di posizione nei confronti della vecchia amministrazione  (terzo allontanamento) e nei miei confronti che è solo dettata  da sue considerazioni personali mascherate dietro ad un gruppo che a fatica è rimasto insieme almeno in parte, non avendo nemmeno una sede per garantire una continuità e di conseguenza senza scambi di opinioni e progettualità. Quindi non è chiaro come fa a parlare in nome di un gruppo, queste considerazioni si fanno attorno ad un tavolo di confronto e non sui giornali. (Quarto allontanamento). Come può  chiamarsi capogruppo se il gruppo stenta a ripartire e se il suo unico intento è quello di prendere le distanze da chiunque . Si sa che le elezioni si possono anche perdere, ma chi ci ha  creduto fino in fondo forte di un profondo senso civico trova estremamente deludente veder calpestare il lavoro che si stava concretizzando di nuovo.
La vera questione  è che la vita politica del nostro comune non sta ripartendo con quello sprint che avrebbe dovuto dare il processo di fusione realizzato, nemmeno da questa minoranza.
Il ruolo della minoranza è quello di far chiarezza, di approfondire,  di amplificare i fatti e portarli a conoscenza della cittadinanza e, se si presentano poco chiari, battersi per raggiungere la tanto decantata trasparenza. Mi trovo costretta a ribadire con forza un mio pensiero:
in attesa che cresca qualche esempio di lealtà e voglia di migliorare il territorio unito con un metodo Nuovo, con molta attenzione resto vigile sul nostro comune da sola o con chi mi vorrà aiutare.
Gabriella Raimondo”.