ABBIATEGRASSO – Chiude le sue porte l’Ambasciata del Gusto, ma non senza successo per i 12 Ambasciatori selezionati dal pluristellato chef Cracco, che si sono avvicendati per tutta la durata di Expo nei cortili dell’Annunciata con ricette sempre nuove, e per il nostrano Franco Stoppa, chef e proprietario del rinomato ristorante storico (dal1982) Napoleone di Abbiategrasso. Per sei mesi, l’abruzzese Franco ha affiancato gli chef Ambassador nella preparazione delle loro proposte settimanali.
Cosa l’ha spinta a prender parte all’iniziativa “Ambasciata del Gusto”?
“La partnership nasce da un incontro sul posto, organizzato dall’Associazione dei Commercianti nella persona di Brunella Agnelli, tra noi ristoratori e Massimo De Maria, vicepresidente dell’Associazione Maestro Martino, in seguito alle polemiche sorte sull’assegnazione dell’Annunciata, in cui è stato spiegato cosa si prefiggeva di fare questo progetto, è stato ribadito che le porte erano aperte a tutti…al che, dal momento che il ristorante è chiuso sabato a pranzo, mi sono proposto come collaboratore degli chef Ambassador. Devo dire di aver trovato un ambiente davvero frizzante, fantastico e accogliente, in cui non immaginavo di poter dare e ricevere così tanto, ricco poi di incontri, scambi culturali e professionali”.
Come commenta la mancata partecipazione di altri suoi colleghi dei locali più in vista dell’abbiatense?
“E’ un vero peccato che non ci sia stata l’adesione di altri colleghi ristoratori, ma credo sia dovuto senz’altro alla mancanza di tempo nel fine settimana, momento in cui, come ben si può immaginare, il nostro lavoro si fa più intenso. Colgo l’occasione per dichiarare pubblicamente che l’Ambasciata è stato un luogo in cui chiunque ha potuto portare le proprie idee e i propri progetti, volti alla valorizzazione del territorio e soprattutto dei suoi prodotti”.
Cosa porta a casa da questa esperienza e cosa al “Napoleone”, sua seconda casa da più di 30 anni?
“Sicuramente un bagaglio di conoscenze e di nuovi orizzonti professionali trasmessemi dai giovani chef Ambassador (lavorano tutti in ristoranti stellati o quasi) ai quali devo riconoscere qualità professionali e tecniche indiscutibili. Tutti i fine settimana sono stati per me sempre più stimolanti, poiché mi trovavo a collaborare con uno chef differente e con proposte sempre nuove; ciò che mi ha coinvolto maggiormente è stata la preparazione della mia pizza Gourmet al momento dell’aperitivo, preparata con la miscela Pizza Giovane, che ormai da anni usiamo al Napoleone: la pizza cotta in teglia viene alta, molto leggera, digeribile e fragrante. E’ talmente piaciuta a Massimo che con la riapertura dell’Ambasciata dopo Ferragosto lui stesso ha pensato di inserirla tra le proposte per il momento aperitivo, così in accordo con lo chef Ambassador di turno, si decideva la farcitura ma sempre utilizzando i prodotti del Parco del Ticino ed è stato subito un successo! I clienti che incontravo nel cortile dell’Ambasciata mi chiedevano come mai non la facessi anche al ristorante e anche gli chef Ambassador stessi ne erano entusiasti. Anche per questo a breve penso di proporla al Napoleone”.
La giornata conclusiva del 29 ottobre è stata ricca di ospiti d’eccezione tra cui lo chef Cracco e lei ovviamente non poteva mancare con la pizza che lo ha reso noto. Come l’ha vissuta?
“E’ stata quella la prima occasione in cui ho avuto il piacere di conoscerlo e stringergli la mano: il mio giudizio? Persona estremamente disponibile e simpatica che forse risente negativamente dell’opinione che se ne ha attraverso lo schermo televisivo. Appena assaggiata la mia pizza, ha chiesto anche lui come la ottenessi e ha voluto un campione della farina, ma soprattutto non finiva più di attingere dal piatto e di leccarsi le dita. Dopo questa ‘consacrazione’ ho deciso: nelle serate di mercoledì 4 e giovedì 5 novembre offrirò a tutti i clienti un assaggio di questa nuova proposta”.
Un’ultima domanda: sono previste collaborazioni future con gli chef Ambassador o con l’Annunciata stessa?
“I contatti sicuramente sono rimasti, e anche numerosi, per questo auspico di rientrare nei progetti futuri dell’Annunciata, ormai divenuta per me la mia seconda attività, e della scuola di cucina che ospiterà”. Simona Rosa