ABBIATEGRASSO – L’interrogazione e la mozione dibattito presentate da Cambiamo Abbiategrasso all’ordine del giorno del Consiglio comunale del 21 ottobre e rimandate perché si era oltre la mezzanotte,  è approdata in Consiglio dopo un mese di nuovi eventi quali il presidio del Movimento per i Diritti del Malato, l’incontro al Castello con Commissione consiliare e Consulta Sanità, un successivo incontro a cui hanno partecipato anche sindaci e amministratori del territorio e il mandato al Movimento del Malato di preparare un documento poi condiviso e presentato infine come nuova Mozione al Consiglio e che approderà in tutti i comuni dell’abbiatense per presentarsi uniti, con più forza, a chiedere di rivedere le scelte previste dal Poas, il Piano organizzativo ufficiale che sancisce di fatto il depotenziamento del “Cantù”. Il consigliere Finiguerra (Cambiamo A.) nei 5 minuti iniziali aveva accennato all’iter della Mozione e la sua affermazione “abbiamo messo del pepe sulla coda al sindaco” ha scatenato l’immediata reazione del primo cittadino che ha invece sostenuto “una preoccupazione che dura da 4 anni”, rinforzato dal capogruppo Pd Ranzani che ha rivendicato “il lavoro della Consulta, istituita per volere del sindaco e al lavoro di rete e quindi invito a non rivendicare la paternità…”, il consigliere dott. Ceretti ha ringraziato il Movimento del Malato “per la sua opera di sollecitazione perché la perdita dell’ospedale di Abbiategrasso è una grave perdita per la popolazione che invecchia e per tutta l’ASST anche se chi la dirige non sembra comprenderlo, anche i politici non sembrano comprendere l’importanza di questo ospedale e non rispettano neanche la legge 23 che vuole al proposito decisioni condivise con il territorio. Hanno tolto Trezzano e Corsico, accorpandole a Rho per declassare il nostro ospedale e nessuno ha detto nulla, siamo tutti un po’ colpevoli…Sono stati spesi oltre 30 milioni di euro, abbiamo 4 sale operatorie modello che vanno utilizzate, se viene applicato questo Poas, l’ospedale smette di essere un’eccellenza e diventa un grande ambulatorio”. Un invito “a non mollare” è venuto poi dal consigliere Pusterla (PdL) e anche da Bottene (PdL) che ha sollecitato il sindaco a “non tollerare più, ad avere la forza di imporre a quei signori che vivono e decidono in una torre d’avorio, il sindaco si faccia forza delle oltre 10.000 firme, del sostegno della cittadinanza e di tutti i sindaci dei comuni vicini perché quanto previsto dal Poas non vada a buon fine”. Finiguerra (Cambiamo A.) ha invitato a chiedersi “perché abbiamo un Poas così? Perché non abbiamo avuto una voce forte in Regione… C’è una carenza nel Poas che trascina tutte le altre ed è la mancanza del rianimatore. Una presenza indispensabile, per averlo 24h su 24 il Movimento del Malato aveva fatto una battaglia nel 2008. Nessuno deve mettere il cappello su questa battaglia che dev’essere della comunità intera. Questo territorio un peso ce l’ha e i politici vengono a chiedere voti anche qui, abbandoniamo le polemiche e diamoci da fare perché l’ospedale non rimanga vuoto”. Tutti gli interventi hanno quindi sostenuto quanto presentato nella Mozione che a fine dibattito è stata approvata all’unanimità. E.G.