ABBIATEGRASSO – A poche ore dalla notizia riguardante il ritorno dello chef Carlo Cracco all’Annunciata, non si è fatto attendere il duro commento del capogruppo di Cambiamo Abbiategrasso, Domenico Finiguerra, che pubblichiamo: “Dopo aver ricevuto gratis e senza bando la totalità dell’ex Convento dell’Annunciata nell’anno di Expo, apprendiamo dalla stampa che Carlo Cracco continuerà ad occuparlo per altri sei mesi. Però c’è una novità: questa volta Cracco pagherebbe 8 mila euro (per tutto il periodo) per 4 locali da 200 mq. Quindi adesso tutto a posto?
Alcune considerazioni e domande per arrivare a dare una risposta. La prima. ‘Se aveva le gambe andava?’ Negli ultimi mesi abbiamo assistito a numerose reazioni scomposte del sindaco e dell’assessore Colla di fronte alle critiche presentate soprattutto da Domenico Finiguerra per il gruppo Cambiamo Abbiategrasso. I numerosi rilievi mossi sono stati sempre zittiti, sviliti, ridotti a sterile polemica inutile. Bene, allora, visto che si consideravano sterili polemiche e si sosteneva con forza che Cracco ci avrebbe ripagato con il ritorno di immagine, perché adesso Cracco paga?
Perché un anno fa si concedeva gratis l’utilizzo dell’intero Ex Convento ed oggi Cracco pagherebbe un canone di 8 mila euro? E’ forte la sensazione che se nessuno avesse sollevato obiezioni la concessione sarebbe continuata gratuitamente. La seconda. Siccome adesso Cracco ci offre (perché trattasi di proposta di Cracco e non richiesta del Comune) la miseria di 8 mila euro dobbiamo ringraziarlo e dirgli ‘prego accomodati’? Riduciamo l’Annunciata, con il suo valore culturale, luogo di memoria sociale a spazio aiuola dove consumare Chic-Nic, simpatici picnic sull’erba per giovani virgulti in abiti eleganti e bianchi, per i brunch e per gli aperitivi trendy con patatine? Perché sempre di questo si tratterà. La terza. In questa città esiste ancora un Consiglio comunale? Apprendiamo da Arrara che ‘l’Associazione verserà al Comune, a titolo di tariffa d’uso convenzionata, la somma di € 8.000’. Ah sì? E dov’è l’atto con cui è stata stabilita questa tariffa convenzionata? Chi l’ha approvata? E il Consiglio comunale, che in base al regolamento dovrebbe esprimersi sui canoni di concessione degli immobili comunali, perché non ne è informato? Siamo alle solite? Cracco decide e il Comune esegue? La quarta. 8 mila euro sono una cifra giusta? Facendo quattro conti rapidi, ci pare proprio di no. Comprendiamo che per la maggioranza PD-Arrara-Ceretti-Fossati passare dal canone gratuito (o dai mille euro all’anno del bocciodromo) a ben 8 mila euro sia considerato un successo. Ma, tariffe di utilizzo dell’Annunciata alla mano, scopriamo che un ‘non residente’ qualsiasi per utilizzare il solo refettorio (capienza 50 persone) per il tempo strettamente necessario alla celebrazione del matrimonio civile deve scucire mille euro. Cracco invece propone al Comune di pagare 8 mila euro per occupare per sei mesi 200 mq al chiuso nonché per utilizzare l’intero chiostro per i famosi Chic-Nic. Un affare! Non gratuito, ma sempre un affare. E non occorre essere provetti matematici per capirlo. La quinta. Alla luce dell’esperienza dell’ultimo anno di gestione Cracco, i cui i benefici per la città sono stati pari a zero, forse anche negativi, perché così tanta determinazione nel portare a compimento l’operazione Cracco-Annunciata? Si fortifica l’idea che sia solo un paravento mediatico dietro cui nascondere il fallimento totale di questa pessima maggioranza. Come se l’arrivo di Cracco (vi preghiamo, risparmiateci almeno il cartonato in Piazza Marconi e la pubblicità alle patatine sul sito comunale) potesse compensare la perdita di funzioni e servizi, l’immobilismo sui problemi reali, l’evidente degrado della città, lo stato comatoso in cui versano il centro storico come le periferie.

Infine, un’ultima domanda: perché sempre e solo Cracco? Si è provato almeno ad allargare la platea degli operatori che avrebbero potuto essere interessati a gestire 200 mq all’Annunciata? Magari con un bando al rialzo? Noi oggi potremmo rivendicare una nostra piccola vittoria: perché adesso Cracco almeno offre di pagare una tariffa d’uso convenzionata (ha avuto il buon gusto di non definirlo canone d’affitto). Ma non è questo il punto. Le casse comunali languono. Sindaco ed Assessori non soddisfano le richieste dei cittadini ripetendo come un mantra: ‘Non ci sono i soldi’. Ma questa amministrazione non è in grado di mettere a reddito il proprio patrimonio. Gli immobili comunali sono tutti ceduti a privati gratuitamente o a canoni irrisori. Ed intanto Pantalone (il cittadino) paga la ristrutturazione e la manutenzione di tutto il patrimonio immobiliare dal quale il privato trae profitto” conclude Domenico Finiguerra.