ABBIATEGRASSO – Mercoledì 12 luglio 2017 segna l’inizio dell’amministrazione Nai che per 5 anni governerà la città. L’insediamento del nuovo sindaco è un momento solenne, un appuntamento atteso e condiviso da molti cittadini che prima delle 21 hanno raggiunto l’Annunciata, allestita appositamente per accogliere il nuovo consiglio comunale. Sul piazzale esterno sui due lati le storiche bande cittadine Garibaldi e Filarmonica hanno suonato a turno fono ad accompagnare insieme con l’inno di Mameli l’ingresso di Cesare Nai, visibilmente commosso, all’interno dell’antico convento, atteso da moltissimi abbiatensi. A presiedere la prima seduta, come sempre è stato chiamato il consigliere ‘anziano’, ovvero il candidato che ha preso più voti nella lista più votata. L’onore è quindi toccato alla finiguerriana  Emy Dell’Acqua di Cambiamo Abbiategrasso, che ha scandito parole che hanno strappato un applauso unanime. Come non condividere che la città ha “un assoluto bisogno non di parole ma di fatti… di amministratori liberi di scegliere, consapevoli, rispettosi… di una politica virtuosa, bassa, umile, che non si chiuda ma che sia ricettiva”. La consigliere Emy Dell’Acqua ha poi reso omaggio a Marco Bonfiglio, il giovane abbiatense che ha compiuto nei giorni scorsi l’impresa memorabile di arrivare secondo all’ultramaratona che si è tenuta nella Death Valley in California, percorrendo 217 km in 25 ore, la stessa “spintatotale” che serve ad Abbiategrasso per ripartire. Dopo un lungo, sentito applauso, si è passati al primo punto dei 6 all’ordine del giorno, sei formalità da sbrigare che non prevedevano nessun intoppo. Invece, subito dopo l’annuncio “dell’esame della condizione degli Eletti come richiesto dall’art.41 c.1 del TUEL ovvero Testo Unico degli Enti Locali”, il consigliere Domenico Finiguerra ha chiesto la parola: “Questo punto – ha esordito – ha permesso ad alcuni soggetti  di scatenarsi sul web con affermazioni fantasiose, gratuite, strumentali e francamente ignoranti, forse abituati al fatto che in questi anni non ho inteso regolare certe vicende avanti ai tribunali, compatendo chi ha inteso scaricare le proprie frustrazioni insultando il sottoscritto e tutti coloro che hanno scelto di fare politica in gruppi che mi hanno appoggiato. Oggi noi siamo chiamati a votare la convalida degli eletti e la legge ci impone di sollevare osservazioni, reclami o semplicemente rendere edotta questa assemblea di cause di ineleggibilità, di incompatibilità o inconferibilità. Poiché la materia risulta farraginosa non mi sembrava corretto nei confronti della Segretaria Comunale né dei colleghi consiglieri, prendere la parola questa sera e fare quello che viene definito un colpo di teatro. Così ho fissato un appuntamento riservato con la segretaria comunale al fine di verificare lo stato dell’arte. Si è trattato di un colloquio a porte chiuse il cui contenuto però è apparso sul web e, per stessa ammissione della segretaria comunale, il dott. Nai ha atteso il termine del mio colloquio per parlare con la Segretaria e chiederle del motivo del mio appuntamento. Da lì è uscita la notizia, presumibilmente solo e soltanto per volere e su iniziativa di Nai, che ha voluto utilizzare la notizia dandola in pasto ad un blog. Sollevando quindi un polverone. Credo che questa sia una grave, gravissima ingerenza del sindaco nei confronti delle opposizioni che hanno il diritto di interrogare la Segretaria Comunale su tutte le questioni che vengono portate al vaglio di questo Consiglio comunale”. In una sala ammutolita per la sorpresa, Finiguerra ha così continuato: “Ma torniamo al motivo dell’incontro, che voleva essere appunto riservato. L’art. 60 del TUEL recita “gli amministratori ed i dipendenti con funzioni di rappresentanza o con poteri di organizzazione o coordinamento del personale di istituto, consorzio o azienda dipendente rispettivamente dal comune o dalla provincia” sono ineleggibili. E per legge lo sono se non hanno rassegnato le loro dimissioni entro il termine di presentazione delle liste. Nel nostro caso il 12 maggio 2017. Nai le ha presentate con effetto dal 23.06.2017 come risulta da visura camerale con modifica del 29.06.2017. Lo spirito della legge è volto a garantire la par condicio tra i candidati evitando che un candidato possa usufruire della sua posizione per influenzare il voto. Ora credo che non vi sino dubbi che la Fondazione rientri tra gli istituti di cui all’art. 60, non vi sono dubbi che Nai ne fosse un amministratore e che si sia dimesso oltre il termine fissato per la presentazione delle liste. Così come non vi sono dubbi sul fatto che la Fondazione sia un ente di diritto privato in controllo pubblico da parte di una forma associativa tra comuni. La domanda posta alla Segretaria è stata: dobbiamo considerare la fondazione dipendente dal Comune? O meglio, la Fondazione dipende dal Comune di Abbiategrasso per le attività svolta nell’ambito territoriale del comune di Abbiategrasso considerato che ha sede legale in Abbiategrasso, Piazza Marconi n. 1, sede principale del comune, ha la sede operativa nello storico Palazzo Stampa, in concessione gratuita. Il fondo iniziale è costituito da una quota versata dal Comune di Abbiategrasso e il Comune di Abbiategrasso nel 2017 versa € 115.800 euro…” E poi ancora: “Esiste par condicio tra i candidati quando uno di loro nella doppia veste di Candidato sindaco e Presidente della Fondazione per Leggere, in data 26 maggio organizza un aperitivo nei locali di Palazzo Stampa dove svolge la propria attività la Fondazione? La questione era palesemente non infondata tanto che la Segretaria Comunale ha inteso richiedere il parere del Prefetto. Parere che ad oggi alle ore 17.30 non era ancora pervenuto ma ho inteso che sembra che il Prefetto abbia interpellato il Ministero dell’Interno per dirimere la questione. Quindi credo che questo Consiglio non possa che pronunciarsi solo dopo una approfondita analisi”. Parole che hanno spiazzato tutti, la Segretaria chiamata in causa non ha smentito quanto sostenuto da Finiguerra e ha ritenuto ‘un atto dovuto’ interpellare il Prefetto. La risposta di Nai non si è fatta attendere: “Credo che tanti cittadini siano qui a partecipare a un bel momento di democrazia. Avrei dovuto approfondire la questione chiedendo pareri legali. Non ho approfondito perché per 8 anni ho lavorato in Fondazione, ente di diritto privato partecipato da 55 comuni che, casualmente ha sede ad Abbiategrasso che ha solo il 6%, invece che a Robecco. Ogni comune paga una quota annuale secondo il numero di abitanti, per l’acquisto di libri, per i servizi del personale. Non mi sono dimesso prima perché occorreva chiudere il bilancio. Chiederò all’assemblea di votare, posso anche ripetere la campagna elettorale e sono convinto che vincerei ancora”. Dopo un’ovazione da parte dei suoi numerosi sostenitori presenti, ha affermato: “E’ giusto che si vada a fondo, Abbiategrasso in Fondazione per Leggere non ha privilegi…”.  Finiguerra ha chiesto di procedere a 2 votazioni disgiunte: una per l’eleggibilità del sindaco e una per i consiglieri. Alcuni consiglieri di maggioranza hanno reagito. Per prima Beatrice Poggi (annoverata più tardi tra gli assessori) è intervenuta per esprimere il suo rammarico: “Sarebbe bello che vincitore e sconfitto potessero iniziare a lavorare per la città, pensando a quello che manca, disquisire sull’ineleggibilità del sindaco, quando sappiamo tutti che la Fondazione per Leggere non dipende dal Comune mi sembra proprio un cavillo”. Cattoni ha rivendicato il compito dell’opposizione e invitato a rispettare le regole e a verificare l’incompatibilità anche del consigliere Gianluca Ceresa, tuttora segretario di Fondazione per Leggere. Quest’ultimo ha fatto valere la sua competenza di revisore dei conti elencando i motivi per cui non ci sarebbe dipendenza tra comune e Fondazione. Pusterla ha infine invitato a votare “perché senza l’elezione del sindaco non c’è neanche il Consiglio comunale”. Dopo un’ora e mezza si è quindi arrivati a considerare eleggibili sindaco e consiglieri con i voti della maggioranza più quello di De Angeli, la candidata 5 Stelle. Gli altri 8 all’opposizione si sono astenuti. E.G.