MAGENTA – Uno scherzo di pessimo gusto ha creato scompiglio e allarme martedì 25 ottobre. Un 13 enne che frequenta l’istituto di istruzione superiore “L. Einaudi” di Magenta, in combutta con altri della sua classe, ha rubato il cellulare ad una compagna di origini straniere e, passandolo ad un amico, è stata fatta partire la chiamata al 112. I Carabinieri, sentendo la parola “attentato” e avendo il numero da cui partiva la chiamata ben in evidenza, hanno approfondito. Il numero è risultato essere intestato a un nordafricano, sono partite le indagini, costate tempo e risorse ai militari, sottratti così ad altre attività ben più importanti. I Carabinieri di Abbiategrasso scoprono che l’intestatario della scheda sim da cui era partita la chiamata è un uomo che si trova fuori provincia. Sono andati sul posto di lavoro dell’uomo e lo hanno accompagnato a casa, nella provincia di Novara. Lo hanno perquisito ma senza trovare niente. Il padre della ragazza, che da 28 anni vive in Italia, ha sempre lavorato regolarmente ed è anche tra i responsabili di un centro culturale islamico dove si studia l’arabo, spiega che il telefonino era in uso alla figlia, studentessa all’istituto Einaudi di Magenta, e che i compagni per scherzo glielo avevano rubato e poi ridato. Risaliti quindi alla classe dell’istituto, i militari hanno praticamente sentito tutti i ragazzi e infine individuato il 13enne responsabile che è stato segnalato alla Procura. Il padre, come richiesto dalla dirigente scolastica, è venuto a scuola per raccontare l’accaduto. I ragazzi hanno chiesto scusa per quello che hanno combinato, saranno messi in atto dei provvedimenti disciplinari anche se la sospensione da scuola non sarà prevista.