ABBIATEGRASSO – Dopo una Commissione e un Consiglio comunale aperti, lunedì 14 ottobre anche un’assemblea pubblica con tanta gente che voleva capire meglio cosa si intende fare in quell’area estesa  chiama Ats2 che va dall’Annunciata lungo via Paolo VI° alla rotonda di viale Giotto. Sono stati presentati due Piani attuativi, uno da Essedue e l’altro da BCS, entrambi, a detta del sindaco, ancora in una fase ancora istruttoria. Tra i relatori annunciati l’avvocato ed ex sindaco Fossati che ha aggiunto, all’intervento già tenuto per conto di Ascom in Consiglio comunale, diverse precisazioni sul PGT, che si compone del Documento di Piano, del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole. Il PGT di Abbiategrasso ha individuato una serie di ambiti di trasformazione, tre aree cosiddette strategiche perché per la loro configurazione necessitano di una disciplina particolare, una di queste è l’area Ats2 che quindi, secondo il Piano delle Regole, prevede un Piano Progetto, un Master plan. L’art.21 dice che è lecito per ogni operatore presentare un proprio Progetto ma ogni Comune può pretendere un equilibrio con un Piano Progetto comune. L’avv. Fossati ritiene inspiegabile la rigidità che sta mostrando l’Amministrazione Nai, si chiede per esempio se gli altri 2 dei 4 proprietari, che non hanno presentato progetti non hanno gli stessi diritti e perché non si vuole toccare il “diritto acquisito a edificare” se il Comune può modificare se ne ha motivo?  L’avvocato ha proseguito esaminando minuziosamente sia il Documento di Piano sia il Piano delle Regole, la scheda degli indici edificatori, con i relativi calcoli ha dimostrato che i Piani presentati  non sono conformi. Oltre a queste motivazioni, è evidente che la città non ha bisogno di altre case visto il numero di alloggi sfitti e il calo dei valori immobiliari, ora Abbiategrasso è davanti a un bivio, bisogna scegliere tra una città consumata o vissuta. Andrea Zattoni, commerciante, ha condiviso i risultati di un sondaggio del 2017 tra 200 colleghi per dimostrare soprattutto le qualità inespresse del centro storico. Uno dei problemi più sentiti quello dei Parcheggi che in realtà ci sono ma occorrerebbe destinarli in modo diverso. 400 partite IVA distribuite in 213 negozi e 174 uffici vari, con un totale di ca.1.000 addetti, a cui si devono aggiungere i dipendenti di Golgi, Fleming, banche, ecc. Sono quindi più di 1.500 persone che lavorano nel centro della città, centinaia di famiglie. Luciano Provinciali, appassionata guida turistica, ha assicurato che il nostro centro storico è uno dei meglio conservati, è considerato un unicum in Lombardia, ha elencato i numerosi  beni architettonici, gli angoli più suggestivi che meritano più attenzione da parte dell’Amministrazione comunale che deve migliorarne la fruibilità. E’ poi intervenuta Francesca Berlinzani tra gli organizzatori della serata che ha lanciato la proposta di un percorso “libero e aperto di cittadini, senza orpelli ideologici per risolvere concretamente un problema che ci riguarda tutti”. Per questo ha creato un gruppo WattsApp che da subito ha iniziato a lavorare per creare un Comitato civico per contrastare la realizzazione del Parco commerciale. Tra i tanti interventi che sono seguiti, impressionanti i dati sul consumo di suolo portati da Legambiente a partire dal 2005 infatti il consumo di aree agricole aumenta a dismisura e quanto si vuole ora costruire corrisponde a 36 campi di calcio e con i nuovi progetti si arriverebbe a consumare l’86% del territorio abbiatense, parco del Ticino escluso. Gianluigi Mussi vicepresidente della Consulta Giovani ha lanciato l’idea di un Referendum perché i cittadini possano scegliere il futuro della propria città. E.G.