ABBIATEGRASSO – Eurolab, un progetto importante che coinvolge gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Un progetto che ha visto attive in rete diverse realtà: Assessorato politiche educative e sociali e Assessorato politiche giovanili di Abbiategrasso, Scuole superiori del territorio (Istituti Bachelet, Alessandrini e Lombardini), il 3° settore e in particolare con l’intervento attivo dell’Associazione Promozione Sociale “Il Punto” e infine realtà economiche del territorio. Sono stati organizzati tavoli di confronto e lavoro, partendo proprio dal forte interesse alle problematiche giovanili e occupazionali, al legame fra la scuola e il “dopo”, seppure nella consapevolezza che le politiche attive del lavoro non sono in capo al Comune, ma che il Comune può essere un “volano” per suscitare interesse sia nei giovani sia nel mondo economico locale, per creare connessione e nuove potenzialità come ha spiegato l’assessore all’Istruzione Graziella Cameroni durante la conferenza di presentazione del progetto lo scorso 1 luglio. Un tema, quello del mondo giovanile, che anche il Piano di Zona ha a cuore e considera tra i prioritari. Il progetto era stato presentato durante il Focus sull’economia del febbraio 2014 tenutosi all’Annunciata, da cui era emerso che la globalizzazione impone cambiamenti di approccio al mondo del lavoro, soprattutto da parte dei giovani. Sono sempre più richieste figure professionali nuove, flessibili, motivate, pronte a muoversi con dinamismo e aperte al confronto con altri paese e realtà. Inoltre, come ha spiegato l’ass. Cameroni, è richiesta creatività nel dare vita a imprese capaci di interpretare i bisogni emergenti e la cultura del cambiamento (le cosiddette start up): “Bisogna sostenere i giovani nell’affrontare le opportunità e le sfide del cambiamento”. Il progetto, per il quale l’Amministrazione si è avvalsa del prezioso contributo dell’APS Il Punto, si è così articolato: 1^ fase – informazione e formazione su progetti europei con l’intervento di Europe Direct Lombardia e con il confronto con una studentessa che ha effettuato il percorso di volontariato all’estero.
2^ fase: somministrazione agli studenti di un questionario che ha consentito di elaborare un report conoscitivo sulle aspirazioni giovanili e sul rapporto con l’Europa, le istituzioni e l’imprenditoria; caricamento dei dati da parte degli studenti su un sito appositamente predisposto; lettura dei dati e compilazione di un report. Importantissima è la 3^ fase – da costruire con la collaborazione con le scuole – per dare vita a laboratori, contatti con il mondo produttivo, soprattutto nella logica di aggancio ad una nuova vocazione economica che il nostro territorio sta cercando di definirsi. Interessanti alcuni dati emersi dal report, a seguito del questionario compilato dagli studenti:
il 92,3% ha caricato i dati sul sito che è stato predisposto all’indirizzo www.progettoeurolab.it; l’82,9% ha già fatto esperienze all’estero, per turismo e/o per studio; il 33,2% ha interesse al progetto Erasmus/lavoro all’estero (poco al volontariato, che invece può essere un’ottima opportunità); 73,4% ha interesse all’incontro con chi ha fatto esperienza. Da qui quindi sono stati individuati questi obiettivi: realizzare laboratori sperimentali e incontri su tematiche emerse nei questionari; promuovere interscambi culturali e incontri a livello europeo; favorire incontri con giovani già esperti; sensibilizzare e formare su start up d’impresa; verificare la possibilità di attivare forme di microcredito a tal fine; stimolare l’imprenditoria locale affinché sia ricettiva nei confronti di giovani che intendano sperimentarsi, trasferire in loco esperienze fatte in contesti più allargati ecc. Del progetto ne hanno fruito e ne fruiranno tutti gli studenti delle scuole superiori, che provengono da un bacino che va anche ben oltre i 15 comuni dell’ambito dell’Abbiatense. Infine, un obbiettivo su cui riflettere per verificare quali risorse poter mettere in campo, è la creazione di uno Sportello Giovani a cui possano accedere per avere informazioni, essere supportati, condividere i loro problemi. Infatti, quello che è emerso anche grazie alla testimonianza dei docenti che hanno seguito il progetto, è che ai giovani bisogna dare supporto e non lo si può fare, come un tempo, offrendo loro lavoro, ma almeno opportunità formative e motivazionali, opportunità di apertura a mondi imprenditoriali nuovi e legati anche alla nostra realtà locale. S.O.