ABBIATEGRASSO – Con riferimento alla meritoria operazione di recupero dell’affresco dipinto in via Piatti sul lato esterno del quadriportico di S. Maria Nuova, promosso dalla associazione sportiva abbiatense Yoshitaka, abbiamo chiesto a Mario Comincini cosa si sa di quest’opera. “Il dipinto – ci ha dichiarato – venne restaurato già nel 1918 e poi ancora nel 1933, ma allora le tecniche di conservazione erano quelle che erano. In occasione del secondo restauro, venne commissionata una ricerca d’archivio allo storico locale Piero Parodi, il quale documentò che una precedente pittura era stata realizzata nel Seicento e che su questa, nell’Ottocento, venne dipinta l’attuale da Giovanni Valtorta, artista allora piuttosto noto e al quale si deve tra l’altro la decorazione interna di S. Maria Nuova, restaurata in anni recenti per iniziativa di mons. Masperi”. Ecco l’esito delle ricerche di Parodi, pubblicato in un articolo, cortesemente messoci a disposizione da Comincini, apparso su “Il Popolo Abbiatense” il 15 luglio 1933: “Un pregevole dipinto convenientemente restaurato. Sul muro esterno dell’ex cimitero di S. Maria Nuova spiccava e spicca ancora un’artistica immagine della Beata Vergine con Bambino, opera pregevole del pittore Giovanni Valtorta eseguita durante un parziale restauro della nostra insigne prepositurale. Questo bel dipinto, restaurato nel giugno del 1918 da Luigi Valtorta, figlio del compianto Giovanni, trovavasi male incorniciato da un muro screpolato per la qual ragione gli eredi Taccani molto opportunamente provvidero a proprie spese agli opportuni abbellimenti murali e l’intento riuscì ottimamente. Per la storia non sarà però inopportuno ricordare che il dottor Giuseppe Antonio Cambiago chiedeva nel 1671 di far dipingere sul muro esterno del cimitero di S. Maria Nuova, prospiciente al suo palazzo, un’immagine raffigurante la Vergine Santissima e S. Giuseppe, non pretendendo però acquisire alcun diritto su esso muro e la richiesta fu esaudita dal prevosto d’allora Francesco Antonio Maraschi. Quel dipinto fu poi sostituito dall’immagine della Vergine col Bambino del Valtorta, rimanendo però inalterati i diritti della Fabbriceria e della Chiesa di S. Maria Nuova. Ora però siamo lieti di vedere la sacra immagine più degnamente incorniciata e rifulgente perché opera assai pregevole”. “È un’iniziativa meritoria per diverse ragioni – conclude Comincini – perché la pittura, una volta recuperata, rappresenterà una sorta di anticipazione rispetto al vasto ciclo pittorico realizzato dal Valtorta all’interno della chiesa e giudicato da Ambrogio Palestra “opera di notevole valore”. Poi perché si tratta di un intervento di decoro urbano. E infine perché i costi non saranno a carico della comunità, la quale peraltro ne godrà i benefici. Peccato che simili interventi siano piuttosto rari. All’associazione Yoshitaka l’ammirazione e la gratitudine degli abbiatensi”. Enrica Galeazzi