ABBIATEGRASSO – Una serata paradossale quella di venerdì 4 novembre grazie allo spettacolo “Delirio a due” presentato presso il CineTeatro “Al Corso”, con la regia di Lorenzo Cordara di Crapula Teatro, che ha proposto un pezzo teatrale ispirato all’opera di Eugène Ionesco nell’ambito del Teatro dell’Assurdo. “Delirio a due” è uno dei testi minori di Ionesco, ma spesso proposto grazie alle sue tematiche attuali. All’interno della storia ci sono tre principali conflitti: quello tra i due protagonisti, una coppia che continua a litigare per argomenti futili insultandosi a vicenda; il conflitto interiore riferito alle scelte personali dei due, quello che avrebbero potuto fare se non si fossero innamorati o se avessero scelto un altro tipo di vita; infine il conflitto esterno che è di fatto il più reale, la guerra in atto che li circonda, letteralmente. La coppia, rinchiusa nella solitudine di una casa, continua a litigare imperterrita: lei ha troppo freddo, lui troppo caldo, la donna insiste che non c’è differenza tra una chiocciola e una tartaruga, lui per contro tenta invano di farle capire che non sono uguali, fino a quando la loro attenzione viene presa da ciò che sta accadendo fuori.  Bombardamenti e uccisioni occupano la strada, ma questo non basta, poiché neanche la morte e le distruzioni provocate dalla guerra permettono ai protagonisti di riflettere, anzi essi sono continuamente concentrati a deridersi. Il significato finale è soggettivo, a seconda dell’interpretazione personale: i due protagonisti potrebbero essere morti oppure riuniti o addirittura ancora indifferenti. L’interpretazione della pièce è stata affrontata nella parte femminile da Chiara Maganza, che mette in scena un personaggio contraddittorio quanto reale, una performance unica che fa ridere e disperare, lo spettatore rimane ipnotizzato davanti alla sua gestualità, ma soprattutto davanti ad un’interpretazione così brillante; al suo fianco, nella parte maschile, Andrea Fabbri riesce a strappare risate grazie alla sua totale costernazione, merito anche di una grande capacità espressiva. Una magnifica interpretazione, in una scenografia altrettanto fondamentale: lo spettacolo inizia con una luce rossa che illumina la riproduzione del celebre quadro di Picasso “Guernica”, diviso in tre parti per rappresentare i tre conflitti e la guerra che si sviluppa attorno a loro. Gli spettatori, esattamente come i protagonisti, sono completamente coinvolti nel dialogo, ma vengono riportati alla “realtà” di ciò che sta accadendo grazie all’intervento di Alberto Pagani che interrompe, con musiche drammatiche e talvolta terrificanti, l’incessante incomprensione nella coppia. Uno spettacolo che proietta una realtà quotidiana, il litigio è motivo di risata per gli spettatori, ma per “assurdo” questo tipo di teatro deve far capire quanto l’uomo è occupato a pensare a se stesso e non riesce a vedere al di là della sua persona, nemmeno quando accade un fatto drammatico come la guerra. Un successo meritatissimo per questa serata letteralmente sold out, in un CineTeatro gremito di spettatori per uno spettacolo sorprendente, che ha divertito ma anche proposto spunti di riflessione. Ilaria Scarcella