ALBAIRATE – Le prostitute ad Albairate sono un po’ dappertutto: di notte davanti al benzinaio e all’ingresso della zona industriale del Naviglio, di giorno e di sera all’ingresso della strada per la Bruciata e per Rosio. “Nel raggio di un chilometro ne conti sette” sbotta Silvia, una residente della Cascina Grassina che quotidianamente vede intralciata l’unica strada di accesso alla sua abitazione. Perché se le prostitute adescano sulla provinciale, poi lavorano sulle auto dei clienti vicino alle ex cascine ora diventate abitazioni residenziali di pregio. E’ il caso anche della Faustina (una quarantina di famiglie) dove tra il boschetto di proprietà comunale e il parcheggio antistante i capannoni imperano degrado e sporcizia che rovinano la vita quotidiana degli abitanti e anche alcuni legittimi interessi. “Non sono riuscita a vendere un appartamento in Faustina – racconta ancora Silvia – proprio per via delle prostitute. I vigili, poveretti, sono pochi, ma io che ho due bambini ho anche paura perché la prostituzione porta delinquenza e spesso, quando cerco di passare con l’auto e dico alle ragazze di spostarsi, vengo pesantemente insultata. Per non parlare dei rifiuti che lasciano…” Matteo Pedretti a nome della civica Per Albairate all’ultimo Consiglio comunale, chiedendo interventi incisivi sull’area della Faustina (pulizia radicale del sottobosco, manutenzione del sito durante la fioritura, divieto di sosta lungo la strada che porta alla Cascina Palazzina e delimitazione con una sbarra l’area che dalla cascina conduce al retro del complesso residenziale per impedire il parcheggio delle auto dei clienti), come stabilito dall’ordinanza del sindaco che vieta l’attività di meretricio per la strada, ha accennato anche all’incresciosa situazione della Cascina Grassina. La maggioranza ha preso atto delle richieste della minoranza e ha promesso di inviare la documentazione alle autorità competenti. Poco soddisfatti di questa conclusione un gruppo di residenti della Faustina presenti in Consiglio che da sempre convivono e combattono contro questo degrado. Così un residente del Comitato Cascina Faustina, che già in campagna elettorale aveva informato i candidati sindaci della situazione: “Oltre alle richieste dell’opposizione, che condividiamo, noi vorremmo che venisse messo un cancello elettronico nell’area dove si sono insediate le nuove imprese artigianali e dove stazionano le prostitute e che a tutti, residenti e aziende, venisse dato un telecomando per l’accesso. Noi capiamo le difficoltà di bilancio comunale, ma i costi potrebbero essere coperti dai ricavi delle multe date alle prostitute e ai clienti. Deve essere il Comune a intervenire perché è stata l’Amministrazione a mettere lì le nuove aziende. La situazione è insostenibile e deve essere risolta a livello nazionale e intercomunale”. Per discutere col sindaco della situazione i rappresentanti dei due complessi residenziali hanno appuntamento il prossimo 4 aprile. Simona Borgatti