ABBIATEGRASSO – In occasione del Giorno del Ricordo, sabato 10 febbraio alle ore 10.30, presso l’area verde del parco pubblico di via Pianzola, l’Amministrazione Comunale ha celebrato la ricorrenza con una cerimonia pubblica e commemorativa per rendere omaggio alle Vittime delle Foibe e in ricordo dell’esodo istriano, in presenza delle autorità cittadine, Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali, e dei rappresentanti delle Associazioni d’Arma: Carabinieri, Fanti, Autieri d’Italia, Bersaglieri, Famiglie dei Caduti e Dispersi, Paracadutisti e Alpini.

Giorno del Ricordo

E’ stata deposta una corona d’alloro dedicata a tutte quelle vittime, per non dimenticarle, ed è stato osservato un minuto di silenzio da parte di tutti i presenti. Il Sindaco Cesare Nai ha, quindi, tenuto il suo discorso: “Quest’anno, nella ricorrenza del Giorno del Ricordo, abbiamo scoperto un cippo qui in ricordo delle vittime delle Foibe: è un monumento semplice, una pietra scavata dall’acqua, come simbolo delle pietre carsiche dove tante vittime italiane e istriane hanno perso la vita in quei luoghi, e quello che è successo va ricordato. Sono contento che siete qui presenti, come ogni anno, a fare memoria dei 350 mila italiani che dovettero abbandonare le loro terre, e delle tante persone tragicamente uccise”.

Ha poi testimoniato un rappresentante dell’Associazione dei Paracadutisti: “Sono onorato di rappresentare l’Associazione Nazionale Milizia Giulia e Dalmazia per inaugurare il monumento con Assoarma e l’Amministrazione Comunale, che hanno voluto dedicare un ricordo alle drammatiche pagine della nostra storia. Rappresenta le Foibe, dove furono gettati migliaia di innocenti colpevoli di essere italiani. Oggi rendiamo omaggio alle vittime italiane della violenza subita nella Foiba di Basovizza, un popolo insanguinato, e finalmente si è reso omaggio ai nostri morti in nome di un’ideologia aberrante. Un popolo che seppe trovare la dignità e il coraggio di dimostrare al mondo che niente era più forte degli ideali e dell’appartenenza all’Italia, di essere due volte italiani, una per nascita e la seconda per scelta. Dopo decenni di sofferenza, privazioni, umiliazioni e discriminazioni, il popolo istriano seppe riscattarsi per rifarsi una vita dignitosa.

Nel ringraziare chi ha messo impegno e risorse, ci auguriamo che questo monumento diventi un nuovo punto di riferimento, nella nostra città e per la nostra comunità, un luogo in cui riflettere, commemorare, schierarci e continuare a testimoniare il nostro passato per non dimenticare”.

Un rappresentante degli Alpini ha spiegato la targa posta sul ceppo: “Questa targa rappresenta le 5000 persone che sono state infoibate a Basovizza, nelle fenditure formatesi naturalmente nella roccia, che venivano riempite di salme, erano fosse comuni per le vittime delle rappresaglie nel 1945 da maggio a giugno. Ecco il basamento originario, largo e profondo 256 metri, a 228 metri riempito con salme infoibate. Questa è una targa provvisoria, poi verrà messa quella definitiva sul cippo”. La tromba ha suonato un omaggio al Ricordo delle vittime delle Foibe. G.C.