ABBIATENSE – Sole, acqua, sport e soprattutto amore per la natura: questi gli elementi fondamentali del Big Jump 2015, evento che tutti gli anni vede coinvolti contemporaneamente nello stesso giorno centinaia di fiumi in tutta Europa. Anche sul nostro Amato Ticino, grazie all’organizzazione del coordinamento “Salviamo il Ticino” di cui il circolo Legambiente Abbiategrasso e il Comitato di salvaguardia del Ticino-Gruppo Pesca Abbiategrasso fanno parte, alle 9 di domenica 12 luglio è partita la discesa in kayak e canoa da località Porto della Torre di Somma Lombardo. Lungo il percorso i partecipanti hanno inaugurato il passaggio attraverso la conca di navigazione della diga del Pan Perduto. Presso il bacino di calma della stessa, i canoisti hanno poi visitato il nuovo museo delle acque Italo-svizzere per poi ripartire e raggiungere la tenuta Casone Montelame, presidio ente parco Ticino Piemontese per una sosta pranzo. Rifocillati, i discesisti hanno proseguito ammirando le bellezze del Fiume Azzurro fino alla paladella degli Spagnoli sotto il ponte di Oleggio, dove si trovavano ad aspettarli una folta cerchia di persone, tutti pronti al grande tuffo finale. Il Big Jump, appunto, “grande tuffo” è una manifestazione europea nata per sensibilizzare sul tema della qualità delle acque superficiali, in quanto, come previsto dalla direttiva europea 2000/60, entro il 2015, si sarebbe dovuta ottenere la balneabilità di queste ultime. In Italia, l’obiettivo è purtroppo ancora lontano, in quanto solo 10% dei corpi idrici superficiali rispettano i requisiti necessari per essere definiti balneabili, il 25% ha raggiunto lo stato ecologico buono e il 18% lo stato chimico buono. Tema più che mai d’attualità in questi giorni dove il nostro fiume è messo a dura prova dalla scarsa portata, altro argomento “caldissimo” il deflusso minimo vitale, la quantità d’acqua necessaria per garantire la vita dell’ecosistema fluviale, che risente nel nostro caso della pressione dei concessionari, di cattiva gestione e attriti tra Italia e Svizzera sui livelli idrometrici da mantenere nel lago Maggiore Manifestazioni come questa hanno lo scopo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su queste delicate tematiche, dando seguito al lavoro quotidiano di presidio e controllo di chi sul fiume ci vive e lavora, nella speranza in un futuro in cui il fiume e l’ambiente tornino ad essere la culla della nostra cultura.