VERMEZZO CON ZELO – Lo scoppio della guerra in Ucraina ha riportato in Europa una situazione di belligeranza su larga scala che mancava da decenni. Dopo la fine delle guerre dei Balcani altri conflitti hanno scosso il Vecchio Continente, dalle guerre in Cecenia a quelle in Georgia e Crimea, rispettivamente nel 2008 e nel 2014. L’invasione dell’Ucraina ha però smosso in maniera differente la coscienza europea e i cittadini hanno risposto riempiendo le piazze in nome della pace. Le manifestazioni popolari non devono, di fatto, fermare le guerre, dimostrare significa comunicare i propri principi e le proprie convinzioni, manifestando solidarietà e vicinanza agli innocenti che vivono le conseguenze delle scelte scellerate di qualcun altro. L’importanza del valore della pace è ben chiara al Comune di Vermezzo con Zelo che, nel pomeriggio di sabato 19, ha organizzato in collaborazione con altre associazioni, in particolare il Comitato Genitori, un ritrovo per i bambini del paese, chiamati a dipingere un muro del Parco Fontana con l’impronta della propria mano. L’iniziativa ha riscontrato una grande partecipazione, rivelando in particolare l’interesse dei genitori per le tematiche coinvolte e il loro desiderio di trasmettere determinati valori ai loro figli. L’organizzazione ha anche dedicato un attimo di attenzione alla poesia di Gianni Rodari “La luna di Kiev”, diventata tristemente simbolo della guerra in Ucraina. Il sindaco Andrea Cipullo ha poi preso la parola per parlare direttamente ai bambini e per aggiornare i presenti sull’accoglienza delle famiglie di profughi sul territorio del Comune: “Ho diramato un comunicato per chi volesse dare la possibilità di offrire ospitalità a chi proviene dal fronte della guerra e la risposta dei nostri concittadini è stata eccezionale, già una ventina di famiglie si sono proposte per accogliere e due bambini già frequentano il nostro istituto scolastico”. Infine è stata organizzata una merenda per tutti i partecipanti e, alla fine della giornata, è stata accesa una candela in segno di speranza. Di fronte a una tragedia umanitaria di tale portata, l’aiuto e l’accoglienza sono il contributo più grande che le nostre comunità possono offrire. Alessandro Gastaldi