ABBIATEGRASSO – Nonostante fosse una serata con una temperatura decisamente autunnale, che non invogliava ad uscire, mercoledì sera molti hanno accolto l’invito dell’associazione Promuovi Abbiategrasso che con il circolo Acli ha organizzato un interessante incontro sul tema del diritto al cibo e sul suo spreco, scandaloso a giudicare dalle cifre. Gli intervenuti sono stati accolti dal presidente del circolo Acli locale, Franco Santagostini, che ha riferito l’impegno Acli per la presenza di un padiglione del terzo settore ad Expo e la partecipazione del presidente provinciale Paolo Petracca alla stesura della Carta di Milano che si occupa anche dell’eredità del dopo Expo. Dopo la proiezione di 11 minuti di immagini poetiche ma anche dure, come quella di un barcone sfasciato che richiama morte e disuguaglianza, le immagini del filmato di Ermanno Olmi che ogni giorno viene proposto ad Expo, con riprese girate anche sul nostro territorio, Petracca ha parlato della sua partecipazione alla preparazione della Carta di Milano, quella petizione che può essere sottoscritta da tutti i cittadini, “che accompagna Expo e il dopo Expo – ha affermato – si tratta di una novità: dopo 150 anni recentemente le Esposizioni Universali hanno iniziato a proporre dei temi e, questa volta, il governo italiano ha voluto esprimere la propria posizione. Oltre agli Stati e al mondo degli affari, si è voluta coinvolgere ‘la società civile’ con un documento rivolto all’umanità, si è deciso di farne una petizione che sensibilizzi e impegni tutti al diritto al cibo, una petizione che con le firme digitali raccolte sarà consegnata il 16 ottobre nelle mani del Segretario Generale dell’ONU”. Del diritto al cibo, per di più sano e adeguato, si occupa da sempre Slow Food, il fiduciario della Condotta di Abbiategrasso e Magenta, Angelo Ceretti, è intervenuto con una provocazione, parlando di “dovere del digiuno, la lotta doverosa allo spreco, visto che secondo la FAO, il 35% viene sprecato, è valutato 8 miliardi l’anno lo spreco annuo in Italia, 6,5 euro di media lo spreco alimentare settimanale, è valutato in 1.000 miliardi di euro lo spreco di cibo, non era mai accaduto prima. Abbiamo più di quanto ci serve e soffriamo di obesità, una società opulenta che grazie al frigorifero, alla catena del freddo vive nell’abbondanza”. Grazie a innovatori come nell’800 l’agronomo Strampelli abbiamo raddoppiato la produzione di grano, lo spreco del 35% conferma che non solo potremmo nutrire tutti i migranti ma 12, 13 miliardi di persone, assicurando più salute per tutti. In Francia lo spreco di cibo è considerato un reato, un segnale importante per un cambiamento culturale. Ma anche altri dati portati dal dott. Ceretti sono eclatanti: l’acqua sprecata, bene primario in assoluto, viene calcolata nella cifra stratosferica di 250 miliardi di litri, la nuova tecnologia non sempre è usata nel modo migliore. Andrea Buratti, responsabile del Banco Alimentare di Solidarietà abbiatense, ne ha spiegato l’organizzazione ma soprattutto ha portato una testimonianza importante: anche in un momento di crisi “oltre al bisogno di cibo c’è un bisogno più profondo, quello di un rapporto di amicizia, di uno sguardo di speranza, un bisogno di felicità… Si scopre che tutti siamo poveri perché abbiamo comunque bisogno di qualcosa nella vita”. Ha concluso l’incontro Alberto Fossati, presidente di Promuovi Abbiategrasso, che ha ribadito che il diritto al cibo è fondamentale e dev’essere adeguato, sano, sufficiente. Ha ribadito l’importanza della rete di solidarietà e che, come sostiene Olmi, “oggi la scelta del cibo non può non essere morale”. E.G.