GAGGIANO – Che Gaggiano sia un paese unico tra quelli che formano la cintura metropolitana di Milano è cosa risaputa ed è confermato da segnali e gesti che in varie occasioni contraddistinguono questo piccolo borgo affacciato sulle sponde del Naviglio Grande.
Uno di questi momenti che è ormai entrato nella tradizione popolare e che ogni anno in occasione delle festività natalizie simboleggia il legame dei gaggianesi è l’esposizione sul ponte pedonale dello stendardo a ricordo di Giovanni Calvi. Quest’anno però una gradita novità ha arricchito il gradimento popolare per i cittadini benemeriti, il nuovo stendardo raffigurante Luigi Bosetti, amatissimo ex comandante dei Vigili di Gaggiano, un uomo la cui bontà è unanimemente riconosciuta tra i residenti. L’opera, come la precedente, è stata realizzata dal Maestro Alberto Marcarini, sicuramente il più famoso tra i pittori gaggianesi ancora in attività, che ancora una volta, alla richiesta di onorare un gaggianese illustre con un suo dipinto, come in altre occasioni precedenti ha risposto presente, realizzando in pochi giorni e alcune notti l’opera che è poi stata donata perché fosse esposta alla vista dei gaggianesi e dei passanti in generale. Alberto Marcarini, il decano degli artisti gaggianesi, un vero pittore a pieno titolo, chiamato dalla gente del posto Maestro. Alberto Marcarini è pittore impressionista, ha 91 anni, di cui 73 in attività e quasi altrettanti di volontariato per varie realtà locali e associazioni, la parrocchia, l’asilo Calvi e Carabelli, l’oratorio, il cimitero di Gaggiano dove sono presenti numerosi dipinti e statue da lui decorate. Il più significativo dei suoi lavori è stato il restauro fatto nella metà degli anni ottanta degli intonaci e delle pitture presenti presso il Santuario di Sant’Invenzio, l’ultimo lavoro da volontario in ordine di tempo è lo stendardo di cui abbiamo parlato sopra, che insieme a quello di Giovanni Calvi ha lo scopo di mantenere salda la comunità e vivo il loro ricordo nei cuori dei gaggianesi. Alberto Marcarini è un autore fertile e ancora attivo, originario di Fiesco è cresciuto a Castelleone nella profonda provincia di Cremona, vive a Gaggiano dal 1956, suo mentore è stato il fratello Primo, uno tra i pionieri degli illustratori professionisti italiani, a cui seguirono nella sua formazione anche i maestri Francesco Arata ed Enrico Felisari.
Nella sua lunga carriera ha lavorato per 38 anni come illustratore di cartelli pubblicitari (una volta non esisteva la stampa e i cartelloni erano tutti dipinti a mano) per aziende di importanza nazionale, cartelloni di medio-gradi dimensioni che venivano spesso collocati al bordo delle strade o delle prime autostrade in costruzione negli anni del boom economico, oppure installati sulle facciate di palazzi in punti strategici di grande passaggio a Milano e in altre città d’Italia.
Ha partecipato a mostre e concorsi e ha ottenuto tra coppe, targhe, medaglie, diplomi, ecc. ben 320 premi di riconoscimento, di cui una parte affollano una vetrinetta nel suo atelier di pittura. Ha anche tenuto una trentina di mostre personali in tutta la Lombardia, sue opere figurano in molte collezioni private sia in Italia e all’estero. Marcarini ama dipingere soggetti locali e mestieri di una volta, anche i lavori nei campi sono spesso rappresentati nei suoi dipinti, sono numerose le sue opere di Arte Sacra, sparse per chiese, cappelle, cascine, frazioni, cortili e anche all’oratorio. Così scrive di lui il critico Attilio Milani: “La ricerca di Alberto Marcarini procede sul terreno dei più remoti approdi con l’arte e la qualità, in lui predominano la contemplazione lirica della natura e dei sentimenti, il paesaggio risponde ai canoni tradizionali e così il ritratto e la natura morta, queste le coordinate dell’artista, rivelatrice di una padronanza tecnica e cromatica che non lascia dubbi”.
Alberto Marcarini oltre ai premi e riconoscimenti ricevuti nella sua lunga carriera professionale è tutt’ora apprezzato dai suoi estimatori, che continuano a seguirlo nel suo percorso artistico acquistando le sue opere, perché trovano i dipinti della sua maturità un artista di facile interpretazione, verrebbe da dire semplice, sicuramente sincero e generoso. Antonio Varieschi
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