GAGGIANO – Tanti ancora i dubbi sul 22enne marocchino, arrestato martedì 19 maggio a Gaggiano dalla Digos e dai Ros, su mandato tunisino. Il Ministero dell’Interno tunisino infatti lo ritiene parte del commando che il 18 marzo al museo del Bardo ha causato 24 morti, ad Abdel Majid Touil viene contestato il ruolo di autista degli esecutori materiali della strage. Le stesse fonti investigative ritengono che il giovane sia stato addestrato anche in Libia dall’Isis. Una versione che stride con quanto dichiarato dai genitori e quanto appurato dal pool antiterrorismo milanese che ritiene che l’accusato nei giorni vicini all’attentato al Bardo fosse in Italia e frequentasse un corso di italiano a Trezzano sul Naviglio. Ma i dubbi nascono dalla denuncia, effettuata dalla madre, di smarrimento del passaporto, denuncia tardiva, tardiva perché la donna l’ha presentata solo 2 mesi dopo la dichiarata perdita poi lo stesso Touil ha detto di averlo venduto per pagarsi il viaggio dal Marocco a Tunisi e da lì con un barcone in Italia. Se prima aveva dichiarato di non essere mai stato in Tunisia, poi ha ammesso di essere stato a Tunisi ma solo per un giorno. Ora i tunisini insistono per averlo perché ritengono poco probabile uno scambio di persona dovuto alla vendita del passaporto. Se Touil venisse però scarcerato ed espulso, tornerebbe in Marocco e tra le due nazioni non esistono accordi per poterlo ascoltare in Tunisia. Per ora non cadono le pesanti accuse né vengono fugati i dubbi che circondano questo ragazzo che in carcere attende di sapere se l’aspetta l’estradizione come terrorista o se verrà riconosciuto lo scambio di persona. E.G.
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