MAGENTA – Mariano ha perso la vita in un incidente stradale, a soli 35 anni, mentre percorreva in moto la Baggio. Aveva iniziato a collaborare con L’Eco della Città, giovanissimo. Un talento per la scrittura e poi per la fotografia, sempre più riconosciute e apprezzate le sue collaborazioni in diversi ambiti. Grande lo sgomento e il dolore per la sua perdita, gli amici, le persone più vicine, chi lo ha conosciuto, amato, stimato ha voluto omaggiarlo con una mostra, inaugurata venerdì 20 gennaio nell’ex sala consiliare a Magenta, che fino a domenica ha proposto una serie di fotografie, scattate da Mariano nell’estate 2015 in viaggio in sud Africa con la sua ragazza. Scatti bellissimi, dei ferma-immagine che colgono l’attimo fuggente di una balena che improvvisamente emerge dall’acqua, avvistata da Elisa dalla camera d’albergo e ‘fissata’ per sempre dall’obiettivo di Mariano. Così il leone illuminato di notte, sorpreso da un fascio di luce nell’intimità del suo riposo o la bellezza mozzafiato delle scogliere su cui s’infrange l’oceano. La tenerezza della maternità trasmessa dal regno animale, la bellezza del creato, colte da un’anima bella e appassionata di un ragazzo che, ancora una volta con questi scatti, ci regala una visione positiva e ottimista e ci invita ad ‘andare avanti’. Il titolo della mostra non a caso è “Shosholoza”, lo stesso del brano musicale tradizionale sudafricano che significa appunto ‘andare avanti’ o ‘fare spazio al prossimo’, un brano amato da Mariano che sembra indicare, ora ai propri cari e a tutti quanti, la strada da percorrere. Una strada da percorrere con generosità, solidarietà, pronti a cogliere le opportunità che ci vengono offerte. Gli amici di Mariano hanno pensato che il modo migliore di onorarlo fosse mettere a disposizione le sue fotografie, raccolte in un libro di due formati o in repliche singole, il ricavato della vendita sarà devoluto al Comitato Maria Letizia Verga, una onlus che si occupa dello studio e della cura della leucemia del bambino, un’associazione a cui Mariano era legato, avendo avuto da piccolo questa malattia. E.G.
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