ABBIATEGRASSO – All’interno, in bacheca, come opere d’arte, le creazioni realizzate con i prodotti locali dagli chef dei milanesi Boscolo, Chateau Monfort, Four Seasons, Palazzo Parigi, Hotel Principe di Savoia, Grand Hotel et de Milan, Magna Pars, offerte poi al buffet esterno allestito sul prato, nel suggestivo chiostro dell’ex convento dell’Annunciata che incornicia il verde prato e la secolare magnolia. Intanto la voce tonante di un attore del Teatro dei Navigli, dal loggiato, in abiti rinascimentali, declamava la “gustosa” ricetta cinquecentesca di Maestro Martino, il grande cuoco alla corte degli Sforza, da cui ha preso nome l’Associazione di cui Cracco è presidente. Nei locali al piano superiore l’allestimento fresco e inusuale della mostra fotografica nata da un’idea di Cracco che ha individuato 12 chef italiani under 30, cui ha abbinato altrettante eccellenze agroalimentari lombarde. Giovani chef affidati a loro volta a 6 fotografi selezionati da Giovanni Gastel. Tra i 12 giovani più promettenti chef, provenienti da diverse regioni italiane, anche Luca Sacchi, di cui andare doppiamente orgogliosi perché è abbiatense e importante collaboratore, “braccio destro” da oltre otto anni di Carlo Cracco. Gli abbiamo chiesto com’è lavorare per lui, ha risposto: “E’ come con qualsiasi altra persona, il lavoro per me è una cosa sacra, non è più lavoro, è vita… Chiunque a certi a livelli ha un solo metodo di lavoro: è serio… Ho lavorato un anno a Cassinetta di Lugagnano con Ezio Santin, due anni a Garlenda in un Relais Chateaux, un anno in Sardegna in un 5 * lusso, poi sono giunto a Milano al Ristorante Cracco di via V. Hugo. Parteciperò a tutti gli eventi in programma dal 9 maggio in poi per tutta la durata di Expo, altre idee stanno nascendo, non dipende solo da noi, serve collaborazione”. La mostra è visitabile gratuitamente, tutti i weekend da sabato 9 maggio al 26 ottobre. E.G.
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