ABBIATEGRASSO – Uno dei punti più dibattuti nel Consiglio comunale del 15 ottobre, l’incorporazione di Navigli Ambiente (che si occupa della raccolta rifiuti) in Amaga. La fusione è stata presentata dal sindaco Nai come un percorso condiviso con i soci, ovvero i comuni di Vermezzo con Zelo e Motta Visconti . L’ass. Bottene ha redarguito il cons. Tarantola che, prima, aveva chiesto il rinvio dell’argomento per avere il tempo di approfondire la documentazione ottenuta in extremis. Bottene ha invitato il consigliere a non fare allarmismi e ha proposto al Consiglio l’approvazione della fusione tra le due società. Fusione auspicata già nel 2017 e definitivamente, recentemente approvata. Dopo aver elencato tutti gli step dell’operazione ha passato la parola al presidente di Amaga, Piero Bonasegale che, a sua volta, ha proposto un excursus, iniziato con la motivazione  della rinuncia al parere dei tecnici, visto il numero limitato dei soci, l’utilizzo del controllo analogo, un risparmio per diversi motivi, anche sul costo del carburante perché Amaga ha più potere contrattuale a cui si aggiunge un miglioramento degli aspetti finanziari quali il rating. Dal punto di vista politico la fusione è considerata un momento di riordino nel piano di razionalizzazione e l’avanzo di entrambe le società migliora il patrimonio netto che si attesta oltre i 4 milioni di euro, il tutto con tempi di realizzazione brevi, già fissata per l’indomani infatti la registrazione delle firme dal notaio e l’atto definitivo entro dicembre, dopo  i 60 giorni previsti per eventuali opposizioni. Un altro aspetto, descritto da Bonasegale, quello del concambio delle azioni, per cui delle tre possibilità previste, è stato scelto il metodo patrimoniale. E’ seguita una lunga discussione in cui i gruppi di minoranza hanno espresso parecchi dubbi, a cominciare dalla rinuncia alla relazione degli esperti e per quanto espresso dai revisori dei conti, oltre al risparmio considerato esiguo. Il cons. Tarantola (lista civica) infatti ha evidenziato che “60.000 euro di risparmio per un giro d’affari di 5 milioni e mezzo non sono rilevanti”. Il cons. Serra (Gruppo Misto) ha parlato di “nebbia per quanto riguarda Amaga che non si è mai dissipata negli anni”, pensiero condiviso da Cattoni  (lista Cambiamo A.) che ha detto: “Quando si parla di Amaga c’è sempre qualcosa di poco chiaro, tanti i punti disattesi, molte violazioni e inadempienze”. Invece l’intervento del cons. Lovati in maggioranza con la lista Nai sindaco è consistito soprattutto in una reprimenda alla minoranza per “l’atteggiamento da tribunale, non mi piace l’insinuazione – h a detto – non entro nel tecnico, non siamo tuttologi”. Finiguerra (Cambiamo A.) gli ha ricordato che è compito dei consiglieri fare domande ed è un diritto ottenere risposte, ha chiesto quindi “più rispetto istituzionale, in Consiglio comunale dobbiamo indicare l’indirizzo politico ed esercitare un controllo sull’azione amministrativa”. Com’era scontato la maggioranza, tranne il cons. Serra, ha approvato votando a favore della fusione, della minoranza 5 si sono astenuti e 4 hanno votato contro. E.G.