ABBIATEGRASSO – Non è affatto terminata la vicenda di quel doppio omicidio avvenuto nel 2012 in viale Mazzini ad Abbiategrasso in cui erano stati uccisi due albanesi, zio e nipote di 54 e 28 anni. Gli inquirenti erano poi risaliti a due fratelli abbiatensi, ritenuti responsabili del duplice delitto. Un delitto deciso, pare, per punire chi si era reso colpevole di un furto di gioielli nella casa di famiglia dov’era stato lasciato un vibratore sul letto dei genitori, un’onta che i due fratelli hanno deciso di lavare col sangue. Mentre Mattia Archinito, condannato all’ergastolo, è in carcere, il fratello Maurizio, che in primo grado era stato assolto, in Appello è stato condannato anche lui all’ergastolo. Il suo avvocato aveva presentato ricorso ma nel mese di luglio la Corte di Cassazione lo ha rigettato, confermando la pena del carcere a vita. Maurizio Archinito, però, nel mese di marzo, in attesa della decisione di terzo grado era stato scarcerato. Quando, qualche settimana fa è arrivato il provvedimento di esecuzione della sentenza, il condannato è risultato latitante ed ora è stato emesso nei suoi confronti un mandato di cattura. E.G.
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